Benessere

Ulivi, foto di PhotographicLecce
Numero 1 Rosanna Toraldo

Sua maestà l'ortica, pianta dai tanti benefici

Alla scoperta dell'Urtica Dioica utilizzata come pianta officinale dagli antichi greci

Mentre cammino veloce nel Parco dei Padri Comboniani, tra viottoli segnati e inumiditi da veli di nebbia, sottile e mattutina, scorgo tra sassi ed erbe selvatiche, la tanto temuta ed amata ortica, pianta la cui fama ha superato il passaggio del tempo, consacrata al dio Thunar e ricordata nel “De Virtutibus Herbarum” da Alberto il Grande che la considera come un’erba che dona coraggio e rifugge le paure.
Pianta perenne, che può raggiungere anche il metro di altezza, fa parte del Regno delle Plantae, Famiglia delle Urticacee, Specie Urtica Dioica completamente coperta di peli urticanti, presenta fiori piccoli e verdi, riuniti in pannocchie pendenti; le foglie sono a cuore rovesciato. Il periodo di fioritura va da giugno ad ottobre e cresce in tutta Europa nei terreni ricchi di azoto, nei pressi di ruderi, dei campi, ai margini delle strade, nelle radure e al limitare dei boschi.

Image

Foglie e fusti sono ricoperti da tricomi (peli) contenenti una sostanza urticante. Quando si sfiora la pianta, l'apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante formato principalmente da acetilcolina, istamina, serotonina e probabilmente acido formico.
Era utilizzata come pianta officinale dagli antichi greciche ne mangiavano i semi perché considerati utili per aumentare la prestanza sessuale, oltre che la conoscevano per le sue proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche. Anche per i Celti l’ortica era considerata simbolo di vigore sia maschile che della stessa Madre Natura, per questo se ne cibavano insieme ad altre erbe che riconoscevano propiziatorie. I sassoni usavano stendere gli steli sui tetti, credendo di evitare la collera di Thor, dio dei fulmini, proteggendo così le loro case. In tempi ancora più remoti, l’ortica era usata per confezionare abiti con il suo tessuto di colore verde. Certo è che era conosciuta dalla Cina all’Europa, ancora prima del cotone, della canapa e della lana. Secondo le credenze germaniche, agiva su ipotalamo e ipofisi e a tal proposito facilitava le nascite (fonte Volo dei Sette Ibis – A. Gentili). In Alchimia viene considerata pianta Gioviana (per me anche di Marte) perché agisce come potente depurativo del sangue e quindi del fegato.
Nel Medioevo si impiegava fresca per curare, con il veleno dei suoi peli urticanti, gotta e reumatismi. Le foglie ed i giovani apici sono commestibili, è ricca di vitamina C, carotene ed istamina. Ha proprietà antiglicemiche, stimolanti della secrezione lattea e sanguigna. La grande quantità di principi attivi già conosciuti, e altri ancora poco conosciuti, fanno dell'ortica una delle piante ricca di proprietà.
Le foglie contengono clorofilla in abbondanza, il colorante verde del mondo vegetale (la cui composizione chimica è simile alla nostra emoglobina) che conferisce alla pianta una spiccata proprietà antianemica. Infatti viene consigliata in fitoterapia nell’anemia causate da mancanza di ferro o da perdite di sangue, perché il ferro e l’acido folico, in essa contenuti, stimolano la produzione dei globuli rossi. Consigliata anche in caso di convalescenza, denutrizione e di esaurimento, perché le foglie sono ricchissime di sali minerali, specialmente, di fosforo, magnesio, calcio, silicio, manganese e potassio, oltre che di vitamine A, C e K. Ha inoltre azione depurativa, diuretica, alcalinizzante e disintossicante. Per la Badessa Ildegarda di Bingen, donna di grandi saperi anche nel campo della medicina e dell’erboristeria, vissuta nel Medioevo, ne parla nei suoi testi: «L’ortica è a modo suo molto calda. A causa della sua ruvidezza non serve affatto mangiarla cruda. Ma quando è fresca e appena cresciuta dalla terra, se viene cotta è utile per i cibi dell’uomo, poiché purifica lo stomaco e ne elimina il muco. Ogni tipo di ortica ha questo effetto. In inverno si consiglia di utilizzare la polvere ricavata dalle foglie primaverili fresche. Chi si trova a essere smemorato contro la propria volontà prenda delle ortiche, ne sprema il succo e gli aggiunga un po’ d’olio d’oliva, e quando va a dormire lo usi per ungersi il petto e le tempie, lo faccia ripetutamente e vedrà che la smemoratezza si ridurrà». ( I.B.)

Infuso ortica

Una buona tisana: un cucchiaio d’ortica in foglie secche in un litro d’acqua. Bollire per 10 minuti, filtrare e bere nell’arco della giornata. E’ sconsigliata per chi soffre di pressione bassa.
Oltre che come rimedio, la pianta è usata anche nell’agricoltura biologica, il suo macerato agisce come antiparassitario contro gli afidi (500 gr di pianta fresca in 5 litri di acqua, lasciata macerare al sole. Una volta filtrata si spruzza sulle piante) o come concime perché accelera il processo di decomposizione del terriccio.
Come studiosa dell’Alchimia Vegetale, spesso ho letto su testi antichi , di rimedi in cui era presente l’Urtica Dioica, e mentre ero vicino ad essa, raccogliendola con estremo rispetto, il suo Archetipo si è fatto sentire: “Aiuto a liberarti dai veleni della vita. Ti porto a scoprire che attraverso uno scontro puoi ritrovare una pace perduta. Liberati e purificati da vecchi schemi, rabbie, sensi di colpa e paure”. (R.T.)
Vasto è l’uso di questa fragile pianta e a me viandante dei campi mi piace chiudere questo mio lungo dialogare con chi legge, con una favola che lasci un sorriso ed un ricordo a tutti voi, non come urticante, ma come Ente di Natura (Paracelso) tenera e protettiva…

……C’era una volta una piccola elfo di nome Erlhen, che si era rifugiata in una pagghiara per sfuggire dalla pioggia. Fulmini e tuoni la spaventavano a morte, ma c’era qualcuno più disperata e intimorita di lei. Nascosta sotto un vecchio tavolo di legno, una farfalla dai colori sgargianti, gialli, rossi e bianchi, piangeva sommessa. Erlhene le si avvicinò cautamente per non spaventarla e le chiese: “Oh dolce creatura, sento il tuo cuore in tumulto, vuoi dirmi cosa ti rende così infelice?” La farfalla si presentò: “Mi chiamo Lyan ed è giunto il tempo per depositare le mie uova. Ma fuori piove e tra un po’ arriverà Signore Inverno con il suo manto freddo e gelerà tutto. I miei piccoli non avranno fortuna di vita”. Erlhen l’ascoltò e, come ogni elfo che ha un forte legame con Madre Natura, chiese aiuto attraverso il pensiero a tutti gli esseri dei campi. La risposta non tardò. Allora felice disse alla farfalla: “Non preoccuparti attendiamo il cessare della pioggia. Qualcuno ci aspetta già” e così attesero insieme sostenendosi e facendosi coraggio. Quando la pioggia terminò, uscirono e volarono verso i campi dove Erlhen condusse Lyan vicino a delle piante d’ortica. La piccola madre affidò alle foglie a forma di cuore della pianta le sue uova ed insieme alla nuova amica volò via cercando rifugio per l’inverno. Ortica era felice di essere finalmente utile a qualcuno, tutti la scansavano per via dei suoi peli urticanti. Ma a primavera, quando Signore Inverno lasciò il posto a Lady Primavera, la natura si risvegliò e, tra le foglie d’ortica, tantissimi bruchi uscirono fuori al primo timido sole. Quando Lyan ed Erlhen ritornarono trovarono il campo pieno di farfalline multicolori. Da quel tempo lontano ogni farfalla consegna le sue uova ad Ortica che le protegge e permettendo un nuovo rinascere di vita. … e con estrema gratitudine e leggerezza salutiamo la bella Ortica. Arrivederci al prossimo “verde viaggio”…

Ortica

Condividi articolo




Sponsor

Erboristeria Papavero

Iscriviti alla Newsletter



Articoli simili

Ergane Benessere
Benessere

Associazione "Accademia le 5 sinergie"

L’Accademia nasce nel 2012 dall’impegno di un gruppo di persone, che dopo aver compiuto diversi percorsi personali di formazione e crescita, stringendosi le mani, [...]

Leggi l'articolo completo...
Ergane Benessere
Benessere

La dea Ergane

"Vado a cantare di Pallade Atena, guardiana della città, la terribile, colei che con Ares si occupa di azioni bellicose, il saccheggio di città e del pianto battagliero di guerra; [...]

Leggi l'articolo completo...
Ergane Benessere
Benessere

Kinesiologia, quando il corpo "parla"

Fondamentale è il linguaggio del corpo per ottenere le giuste risposte e trovare i rimedi adeguati. Il test kinesiologico rappresenta un’ottima forma di prevenzione perché [...]

Leggi l'articolo completo...