Gaetano Barbella

L'universo è veramente piccolo con la fantasia!

L'universo è veramente piccolo con la fantasia!

Ignoto

Ottobre, 2020

Gaetano Barbella

Non è insolito per molte insegnanti della scuola elementare introdurre allo studio il bambino attraverso la fantasia delle fiabe.
Il volo, gli arcobaleni, il telefono, i concetti scelti vengono spiegati attraverso esperimenti pratici in tal modo. La scuola è così un teatro scenico in cui la Scienza è dietro le quinte, e di volta in volta entra in scena per spiegare, attraverso la fantasia delle fiabe, principi che sono alla base dei fenomeni scientifici.
Ma la fantasia, utile ai bambini per l'approccio alla realtà, continua a compiere il suo ruolo didattico allorché essi diventano adulti, solo che dimenticano le fiabe e non sanno che possono far conto su di esse quali fonti di verità insondate.
Per esempio questa vignetta che ho disegnato a ricalco della mappa della città di Pisa molti anni fa, le cui vie, palazzi, il fiume Arno ed altro mi ispirarono i personaggi che si vedono, alcuni dei quali sono i noti cartoni Disney, come Nonna Papera, Cappuccetto Rosso, immagini che possono essere viste, attraverso la scienza appunto, - mettiamo - come sistemi entangled contemplati nella meccanica quantistica.
Ecco la Scienza che sbuca dalle quinte del suddetto teatro didattico, e ognuno dei suddetti personaggi pisani rappresenta un entangled che relaziona con un altro per scambiarsi dei messaggi. Ed è così che zia papera la si vede con gli occhiali in frantumi perché il cavaliere a cavallo sulla sua sinistra li trafigge con la sua picca.
Sembrano uno accanto all’altro, ma in realtà sono immensamente distanti fra loro ed è per effetto del fenomeno, cosiddetto, dell’entanglement quantistico che avviene questo eccezionale salto. La stessa cosa vale per Cappuccetto Rosso alle prese con il lupo cattivo camuffato nelle vesti della sua nonna. E guarda caso la donna di Cisanello, sulla sinistra dietro il volto d'uomo rossastro, che porta una sorta di mascherina e fa l'occhiolino, non può celare una incredibile profezia dell'oggi alla mercé del coronavirus? E per giunta l'uomo rossastro anzidetto ne è la causa se si nota la sua bocca attraverso la quale egli la propaga, perché è così che avvengono i contagi. Infatti si vede una bara da morto al suo posto.
Allora, su quest'onda profetica, la diffusione del bacterio letale non potrebbe intravedersi in quell'ovulo segnato con la X in prossimità dell'omino sulla sinistra in alto? E ancora, l'analoga cosa, in quel povero papero sulla destra in basso, che chiede aiuto lanciando S.O.S e si rivolge al mostro scuro pronunciando ripetutamente “Tu,Tu...”, come voler dire “sei tu la causa di qualcosa di terribile che mi spaventa a morte”? Neanche la sua Nonna Papera può aiutarlo a causa di un minuscolo cavaliere col pungiglione che gli ottenebra la vista: e col cappellino verde con la scritta Mercurio - alludendo al Mercurio filosofale degli alchimisti - sono rappresentati in lei i ricercatori della sanità - i chimici dei laboratori - che non riescono a trovare il vaccino per fronteggiare la pandemia del Covid-19.
Ma non si spiega perché la bella e giovane donna sulla destra è così radiosa nel viso... O forse slittano i tempi e lei appartiene al dopo Covid-19 allorché tutto è per il meglio, per la gioia di un mondo diverso che ha fatto ammenda dei proprio sbagli a causa di un cattivo vivere. Quasi a immaginare che è stato tutto un sogno, tanto da dar ragione al presidente degli U.S.A. Trump che ha detto in merito al Covid-19, nei suoi commenti nella serata dell'8 maggio 2020 alla Casa Bianca: "Se ne andrà anche senza vaccino. Se ne andrà e non lo rivedremo più, speriamo, dopo un po' di tempo". Ma era per caso profeta?
Accanto alla dama con la mascherina è disegnata un'ala di uccello: forse rappresenta il corpo delle energie della donna radiosa nel viso, forse un angelo di un mondo nuovo le cui "penne" eteriche, vibrando nell'aria e si caricano di elettricità. Ma è anche la mia fantasia che sta volando a ruota libera, però senza mai "distaccarmi da terra", più di tanto per poi ritornare alla mia casa.
Quando disegnai la vignetta in questione tanti anni fa nemmeno mi spiegavo tanto quel che mi venne di disegnare fantasiosamente. Ma erano le strade, i palazzi, il fiume Arno e altro, i profeti che suggerivano la vignetta pisana. Si potrebbe pensare che la mente che genera la fantasia in noi sia una incredibile macchina della verità se la si lascia fare... a volte.
Ma cosa sono gli entangled che sono paragonati ai personaggi della vignetta pisana?
Gli entangled, in meccanica quantica sono dei fotoni e sono isolati nello spazio quantico e se fossero della persone fisiche soffrirebbero immensamente di solitudine. Ma si tratta del mondo dell'infinitamente piccolo indagato dai fisici, quindi è solo un paragone altrettanto fantasioso per spiegare forse il meccanismo neurologico del nostro cervello.
Per rendere coerente la vignetta che ho disegnato all'entanglement quantistico, si potrebbe espandere ogni personaggio e così formare un immenso spazio come un cielo stellato, tanti puntini brillanti al posto delle stelle e per effetto della meccanica quantistica, è possibile “riavvicinarli” come si vede nell’immagine suddetta. E così spiegare - mettiamo - la frase di Ellie Arroway, l'interprete del film Contact che molti avranno visto con molto piacere: «L'universo è un posto molto vasto, è più grande di ogni cosa che chiunque abbia mai immaginato finora. Se ci fossimo solo noi, sarebbe uno spreco di spazio... giusto?» (ripetendo ad un gruppo di bambini un'idea già espressa da suo padre Ted e da Joss Palmer del film).
Ed è l'occasione per far andare d'accordo scienza e teologia, perché si deve agli entangled, come già detto, l'abbrivio per avvicinarci fra noi viventi sulla Terra, ma è anche ciò che vuole Iddio, per disperdere la nostra solitudine che a volte ci pervade.
Si potrebbe supporre che si svolga una misteriosa relazione attraverso le idee degli scienziati, espresse da formule matematiche e geometrie, quasi una stazione di attesa per il suddetto misterioso "abbrivio". E quel che sorprende è che questa relazione è anche piacevole, divertente, come la pensava in merito lo scienziato, premio Nobel, Richard P. Feynman.
Egli nel suo libro Il senso delle cose, così ha definito l'origine delle idee degli scienziati: «Molti si stupiscono che nel mondo scientifico si dia così poca importanza al prestigio o alle motivazioni di chi illustra una certa idea. La si ascolta, e sembra qualcosa che valga la pena di verificare – nel senso che è un’idea diversa, e non banalmente in contrasto con qualche risultato precedente – allora sì che diventa divertente. Che importa quanto ha studiato quel tizio, o perché vuole essere ascoltato. In questo senso non ha nessuna differenza da dove vengano le idee. La loro origine vera è sconosciuta. La chiamano “immaginazione”, “creatività” (in realtà non sconosciuta, è solo un’ altra cosa come l’“abbrivio”). Stranamente molti non credono che nella scienza ci sia posto per la fantasia. È una fantasia di un tipo speciale, diversa da quella dell’artista. Il difficile è cercare di immaginare qualcosa che a nessuno è mai venuto in mente, che sia in accordo in ogni dettaglio con quanto già si conosce, ma sia diverso; e sia inoltre ben definito, e non una vaga affermazione. Non è niente facile.».
Ed ecco la fantasia, fra immaginazione e creatività, tutte imbarcate - mettiamo - nella mia allegoria mappale di Pisa, per chissà quale viaggio interplanetario verso un pianeta dell'universo, e con sorpresa essere accolti da quella bella donna sorridente per darci il benvenuto. Ma non è sola perché si scorge accanto al suo volto il profilo, probabilmente di un uomo. E non è escluso che ci siano tanti altri con loro.
L'universo è veramente piccolo con la fantasia!

Universo piccolo

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