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Numero 4 Gilda Papadia

Le meraviglie di Rauccio

A due passi da Lecce c'è un Parco da vivere in tutte le stagioni: Rauccio è un luogo ricco di colori, profumi e suoni, è un luogo dove incontrare la natura

Una rosa è una rosa dice Alfredo Cattabiani. E un Parco è un Parco. Un Parco da vivere sempre, in ogni stagione, in tutti i sensi: il Parco di Rauccio.
Se ami stare all'aria aperta, se sei di indole curiosa e apprezzi il silenzio e perfino la solitudine, vieni a scoprire gli angoli più belli e più suggestivi del bosco di Lecce. Alla maggior parte di noi potrebbe non evocare di certo quest’atmosfera di abbandono, ma ispirare vitalità ed entusiasmo mentre ad ogni passo scopriamo la ricchezza della biodiversità, il paesaggio che varia ad ogni stagione, il ciclo delle fioriture, i voli degli uccelli, e gli stagni che ospitano una ricca vita acquatica.
Rauccio è un luogo ricco di colori, profumi e suoni, è un luogo dove incontrare la natura, scoprire la bellezza della diversità e creare un legame affettivo con il bosco e gli elementi naturali attraverso il coinvolgimento di tutti i sensi.
La Primavera è sicuramente uno tra i momenti più importanti per scoprire i profumi e i colori che la Natura offre al suo risveglio. Colore, non a caso, fa rima con Umore. E spesso i colori di cui ci circondiamo sono dettati dal nostro stato d’animo o, al contrario, i colori possono in qualche modo essere “terapeutici” nei confronti del nostro umore.
Il rosso, come quello delle infiorescenze del lentisco, è il colore dell’energia, l’azzurro del cielo regala calma e tranquillità, il giallo lucente del botton d’oro mette allegria e buon umore ed il verde, il colore dominante della natura, il verde dalle mille sfumature che distinguono le tante specie della macchia mediterranea,è, per eccellenza, la tonalità dell’armonia, dell’equilibrio e del rinnovamento.
E come non rimanere estasiati davanti alla “Regina del Parco”: Periploca Graeca, testimonianza storico-geografica di tempi ormai lontani.
Che dire, poi, del canto degli uccelli? La primavera è la stagione dei corteggiamenti e della nidificazione. Molte specie cantano e molte si rivestono di colori più vivi per prepararsi al corteggiamento. Con i loro vocalizzi più accesi corteggiano le femmine e mettono in guardia i rivali. Riconoscere il loro canto non è certo cosa semplice, ma per loro rappresenta un vero e proprio linguaggio con il quale essi comunicano ai loro simili anche situazioni di pericolo o di disagio.
C’è grande vitalità nel bosco d’Estate, tutt’intorno pare ci sia una grande festa e un gran da fare: il ragno costruisce la sua ragnatela, le farfalle volteggiano qua e là, le lucertole scorrazzano in ogni dove; dentro i nidi, gli uccellini richiamano l'attenzione della mamma che è corsa a cercare il cibo per loro. Ma poi, nelle ore più calde il bosco diventa più silenzioso: gli animali si riparano dal sole cocente sotto i gli alberi più grandi; solo qualche cicala in lontananza, sospesa tra i rami, fa sentire il suo canto insistente.
E che dire poi di una passeggiata notturna nel bosco, al chiarore della luna che sbuca silenziosa tra i rami degli alberi e osserva il volo degli uccelli notturni?
La notte è pur sempre il luogo dei misteri, ancor più in un bosco, lontano dalle luci e dai “rassicuranti” rumori della città. Inoltrarsi di notte nel bosco per sentire la presenza di qualche animale selvatico, "assaporare" i rumori del bosco alla luce della luna nuova che illumina piccoli squarci di notte; ”vedere” sagome di alberi caduti o rami dai contorni particolari, “sentire” fruscii silenziosi, uno sbattere di ali e la sagoma di qualche volatile notturno che velocemente prende il volo e con il passare dei minuti, sentirsi quasi di appartenere a quest’ambiente, tutto ciò significa provare il piacere di essere a contatto con la natura.
Camminare nel bosco, di notte, è un’esperienza emozionante che lascia una traccia, nella memoria, che non si cancella tanto facilmente. E' un vissuto che ci porta ad intensificare la nostra attenzione e la nostra concentrazione.
In autunno la passeggiata nel Bosco di Rauccio è un percorso dedicato a chi vuol farsi investire“controsenso” dagli stimoli sensoriali di una natura che, alle porte dell’autunno, è ancora ricca di vita e sorprese: funghi da scoprire nella lettiera di foglie, muschi e licheni prosperosi nell’umidità del bosco, l’odore della terra bagnata, le tane pronte per il letargo invernale, il fruscio delle foglie, il gioco di colori tra sole e ombra, le bacche mature tra le foglie profumate.
È una stagione breve l’autunno; è un momento in cui il bosco si riposa dopo il frenetico fulgore estivo. La natura si prepara all’inverno rallentando i ritmi e si abbandona a un letargo molto particolare. Per percepire la bellezza di questo passaggio è sufficiente godersi il relax di una passeggiata nel bosco, dove tutto si posa ma esplodono miriadi di sfumature e profumi. Gli odori perdono freschezza ma acquistano una forte intensità, come se il bosco salutasse la bella stagione con il migliore dei suoi profumi.
Il bosco d’autunno, insomma, assomiglia a un vivido quadro, rallenta i ritmi, abitua al silenzio, nutre lo spirito. L’energia positiva che emana ha ispirato molti poeti che da sempre si lasciano cullare dalla sua dolce malinconia.
Contrariamente all’immaginario collettivo, che vuole la natura immersa in un lungo e silenzioso sonno, l’inverno è tutt’altro che la stagione della stasi e dell’attesa. Nonostante la quiete ed i lenti ritmi, il bosco è sempre tutto verde, c’è chi continua a fiorire, chi si approssima a vegetare, chi a svolazzare tra le fronde, chi a cacciare nel folto della macchia e chi è ancora carico di bacche nutrienti.
D’inverno a Rauccio ci si immergerà nel bosco di lecci, lembo autoctono dell’antica “Foresta di Lecce”, per scoprire insieme quelle che sono le strategie di adattamento della nostra natura mediterranea alla stagione più fredda dell’anno.
L’odore tipico di sottobosco dopo una giornata di pioggia, un mix di terra, muffa, umidità e muschio, non c’è altro modo di definirlo che odor di bosco. Un odore che non è solo un odore, ma un insieme di odori esaltati dall’umidità della terra ed ognuno legato ad un ricordo e ad un’emozione. Un odore di funghi, di resina, di legno, di humus, di terra bagnata: annusare la Natura in uno sprazzo di sole tra giorni bagnati di pioggia. Passeggiando nel bosco “ad ogni albero, come a un falò, puoi riscaldarti l’anima”.

Ergane immagine
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In autunno la passeggiata nel Bosco di Rauccio è un percorso dedicato a chi vuol farsi investire“controsenso” dagli stimoli sensoriali di una natura che, alle porte dell’autunno, è ancora ricca di vita e sorprese: funghi da scoprire nella lettiera di foglie, muschi e licheni prosperosi nell’umidità del bosco, l’odore della terra bagnata, le tane pronte per il letargo invernale, il fruscio delle foglie, il gioco di colori tra sole e ombra, le bacche mature tra le foglie profumate.
È una stagione breve l’autunno; è un momento in cui il bosco si riposa dopo il frenetico fulgore estivo. La natura si prepara all’inverno rallentando i ritmi e si abbandona a un letargo molto particolare. Per percepire la bellezza di questo passaggio è sufficiente godersi il relax di una passeggiata nel bosco, dove tutto si posa ma esplodono miriadi di sfumature e profumi. Gli odori perdono freschezza ma acquistano una forte intensità, come se il bosco salutasse la bella stagione con il migliore dei suoi profumi.
Il bosco d’autunno, insomma, assomiglia a un vivido quadro, rallenta i ritmi, abitua al silenzio, nutre lo spirito. L’energia positiva che emana ha ispirato molti poeti che da sempre si lasciano cullare dalla sua dolce malinconia.
Contrariamente all’immaginario collettivo, che vuole la natura immersa in un lungo e silenzioso sonno, l’inverno è tutt’altro che la stagione della stasi e dell’attesa. Nonostante la quiete ed i lenti ritmi, il bosco è sempre tutto verde, c’è chi continua a fiorire, chi si approssima a vegetare, chi a svolazzare tra le fronde, chi a cacciare nel folto della macchia e chi è ancora carico di bacche nutrienti.
D’inverno a Rauccio ci si immergerà nel bosco di lecci, lembo autoctono dell’antica “Foresta di Lecce”, per scoprire insieme quelle che sono le strategie di adattamento della nostra natura mediterranea alla stagione più fredda dell’anno.
L’odore tipico di sottobosco dopo una giornata di pioggia, un mix di terra, muffa, umidità e muschio, non c’è altro modo di definirlo che odor di bosco. Un odore che non è solo un odore, ma un insieme di odori esaltati dall’umidità della terra ed ognuno legato ad un ricordo e ad un’emozione. Un odore di funghi, di resina, di legno, di humus, di terra bagnata: annusare la Natura in uno sprazzo di sole tra giorni bagnati di pioggia. Passeggiando nel bosco “ad ogni albero, come a un falò, puoi riscaldarti l’anima”.

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