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Numero 4/2017 Roberta Marini

Teatroterapia: il mezzo teatrale per il ben-essere

Molteplici sono i suoi contesti di applicazione, a seconda delle esigenze, con finalità educativa, preventiva, riabilitativa e terapeutica.

La Teatroterapia è una disciplina che utilizza il teatro come mezzo espressivo e creativo all'interno di una relazione d'aiuto, con lo scopo di promuovere il ben-essere, l'evoluzione e la crescita personale dell'individuo.
La Teatroterapia accoglie l'importante eredità del Teatro di ricerca e delle pratiche psicoterapeutiche del Novecento, per fonderle e svilupparle in una preziosa sintesi, attingendo a diverse discipline, quali la psicomotricità, il training dell'attore, le tecniche di rilassamento, di meditazione dinamica, lo psicodramma moreniano, il metodo Feldenkrais, l'Hata yoga e quant'altro può aiutare la persona ad entrare in contatto con il suo corpo-anima.
Molteplici sono i suoi contesti di applicazione, in quanto la Teatroterapia può porsi, a seconda delle esigenze dell'utenza, finalità educativa, preventiva, riabilitativa e terapeutica. Se, dunque, può essere utilizzata da un teatroterapeuta professionista per un intervento mirato laddove vi è una patologia o un disagio, in centri diurni, residenze socio-assistenziali, carceri, comunità riabilitative ecc., allo stesso modo può rivolgersi a bambini ed adulti cosiddetti normoabili, con obiettivi che vanno dallo stimolare la creatività e consentirne la libera espressione al favorire la relazione e la condivisione, dal migliorare la consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse al prendere contatto con le proprie emozioni, dar loro nome, forma, espressione. E molto altro ancora.
È evidente, dunque, che la parola terapia viene qui ad assumere un significato che si rivolge alla sfera umanistica piuttosto che a quella scientifica, nell'ottica di un approccio olistico alla persona, che guarda all'essere umano nella sua interezza, considerando tanto la sua dimensione fisica quanto quella emotiva, mentale, energetica e relazionale.
A caratterizzare il setting di Teatroterapia è, innanzitutto, il clima ludico e non giudicante, che è compito del conduttore instaurare sin dal primo incontro. Il gioco costituisce il modo più immediato per entrare in contatto con l'altro in modo spontaneo e con la parte di noi più istintiva e creativa e svolge, dunque, un ruolo principe nell'abbandono delle difese e delle nostre tante sovrastrutture.
Molte possono essere le attività e le tecniche proposte: tecniche proiettive con pupazzetti e burattini, giochi di ruolo, drammatizzazioni, improvvisazione corporea, immaginativa e narrativa, giochi di conoscenza, giochi di fiducia, giochi di contatto, ecc. Svariati saranno anche i materiali utilizzati nelle diverse attività: stoffe colorate, cartoni, giornali, strumenti musicali, colori, palloncini, materiale modellabile come das o pasta di sale, maschere, pupazzi, materiali di riciclo, ecc.
Grande rilievo rivestono l'aspetto gestuale e quello cinesico, su cui la Teatroterapia lavora. La corporeità e la comunicazione non verbale, infatti, costituiscono nel setting teatroterapeutico il veicolo principe, che consente di far sì che un'immagine interna diventi immagine esterna, visibile e condivisibile, capace di comunicare all'altro il proprio mondo interiore emotivo e cognitivo.
Attraverso il linguaggio analogico in Teatroterapia è possibile esprimere e comunicare emozioni complesse, vissuti, stati d'animo che bypassano il pensiero logico e razionale espresso attraverso la parola. Il linguaggio corporeo permette, quindi, un'espressione diretta, immediata, spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi, dove il corpo è espressione e comunicazione dell'anima, dei suoi vissuti e del suo sentire.
Un percorso di Teatroterapia viene spesso strutturato in un setting gruppale, con tutti i benefici che questo comporta. Se, infatti, il gruppo costituisce una risorsa importantissima nei diversi approcci terapeutici, ancor più lo è nel momento in cui ad essere utilizzata è una disciplina che richiede una messa in gioco di sé che non si esprime solo attraverso la parola, ma prima di tutto attraverso l'essere corpo ed emozioni. Per entrare in contatto con se stesso ed esprimersi liberamente, il Sé corporeo ed emozionale necessita dell'Altro e di un gruppo, che vengono ad essere occasione di sperimentazione ludica, risorsa che integra e potenzia le capacità del singolo, consentendogli auto-osservazione, consapevolezza, scambio emotivo ed empatico.
Alla luce di quanto detto, considerando le dimensioni – fisica, emotiva, cognitiva e relazionale – verso cui la Teatroterapia si rivolge, risulta dunque chiaro ciò che fa di questa una disciplina del ben-essere, capace di permettere alla persona di percepirsi e conseguentemente mostrarsi nella sua interezza. Nella libertà di scoprirsi, di esprimersi, di essere e di condividere.

Fonti bibliografiche:
A.A.V.V., CENTONZE S. (a cura di), Manuale di Arti Terapie, Edizioni Circolo Virtuoso, Lecce 2012
ORIOLI W., Teatroterapia. Prevenzione, educazione e riabilitazione, Edizioni Erickson, Trento 2007

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