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Numero 2 Eliseo Politi

Raccolta differenziata

"Questo imballaggio dove va? Che tipo di rifiuto è?"

Negli ultimi anni si è passati gradualmente dal sistema tradizionale dei cassonetti agli angoli delle strade per la raccolta indifferenziata della spazzatura al così detto sistema "porta a porta" per la raccolta differenziata; tutto questo accompagnato da una campagna contro gli sprechi e le inefficienze del metodo tradizionale.
Sicuramente, con la raccolta differenziata, preziose materie prime possono essere recuperate e riutilizzate, mentre altrimenti finirebbero nelle discariche o peggio ancora negli inceneritori, o scusate nei "termovalorizzatori", come se bastasse cambiare nome per modificare la sostanza.
Non è molto chiaro, però, se veramente la raccolta differenziata ha dei costi minori di gestione, quanto denaro si può recuperare dal riciclo e se sia effettivamente conveniente produrre oggetti nuovi dalle materie prime per così dire di "seconda mano". Non possiamo ignorare, inoltre, quanto il cittadino "medio" sia in grado di differenziare in modo efficiente la propria spazzatura, non solo per la sensibilità ambientalista poco sviluppata ma per le difficoltà oggettive che ci sono di fronte ai nostri rifiuti quotidiani.
Chi non si è trovato almeno una volta di fronte al dilemma: "questo imballaggio dove va?". Nota positiva è che sta aumentando la sensibilità delle ditte, tant'è che su molti prodotti appare il disegno di come differenziare l'involucro e se le varie parti vanno messe nella carta, nella plastica o tra i rifiuti indifferenziati. A questo va, però, aggiunta una diffidenza atavica per la gestione della "cosa pubblica" da parte dei cittadini, dopo il tempo impiegato a differenziare la carta dalla plastica, i differenti tipi di vetro e tutto il resto, non finisca tutto in discarica insieme alla comune spazzatura indifferenziata.
Possiamo avere comuni più o meno virtuosi o servi di raccolta più o meno efficienti, ma se vogliamo avviarci verso la risoluzione del problema dei rifiuti dobbiamo cambiare mentalità in maniera radicale.
Nei tempi passati i cicli di produzione erano sostanzialmente chiusi, tutto veniva riutilizzato e quel poco che restava veniva assorbito dall'ambiente senza particolari traumi, sostanzialmente non c'era produzione di rifiuti. Con la rivoluzione industriale, tutte le varie fasi successive, fino all'attuale società consumistica questo processo si è interrotto, abbiamo dunque un consumo eccessivo delle risorse naturali, con il rischio di esaurimento a breve di molte di esse e la produzione di rifiuti, non solo con gravissimi danni per gli ecosistemi e l'ambiente in generale, e con una eccessiva occupazione degli spazi da parte di discariche sempre più ingombranti, spazi che potrebbero essere occupati in tanti altri modi decisamente miglio.
La raccolta differenziata è un passo in avanti ma non è la soluzione al problema, anzi può e deve essere solo il primo dei passi verso una soluzione, una sola che può sembrare un pochino radicale: arrivare alla formula "zero rifiuti".

La raccolta differenziata va effettuata dividendo i rifiuti per categorie, non è difficile seguire le principali norme ma non date niente per scontato e pensateci un attimo prima di buttare i vostri rifiuti:

Carta e cartone: sono i rifiuti più semplici da differenziare ma in ogni caso è bene provare sempre a riutilizzare, ci sono tanti modi per farlo. Come esperienza personale, volevo ottenere della carta riciclata: il procedimento è abbastanza semplice, si mettono a bagno i prodotti cartacei, meglio e prima ridotti in pezzi, più o meno minuscoli, poi si passa il tutto nel frullatore e si ottiene una pasta da versare in un telaio rettangolare e si lascia asciugare. Ottenere dei fogli su cui scrivere, non è altrettanto semplice, ma si ottiene una pasta facile da lavorare e con cui dare libero sfogo alla fantasia. Punto importante è che sono pochissimi i tipi di carta che non si possono utilizzare in questo modo, in pratica solo quella plastificata. Perfino gli scontrini, che normalmente andrebbero esclusi da riciclo, una volta bagnati non si nota la differenza dal resto dell'impasto.

Alluminio: normalmente, va posto nel sacchetto insieme alla plastica o negli appositi contenitori. Personalmente ho dei dubbi, non confermati ne smentiti da ricerche effettuate su Internet, sia sui costi che su i reali vantaggi del riciclo di questo materiale. Andrebbero, poi, approfonditi i pericoli alla nostra salute dell'utilizzo di questo elemento. Non sono un esperto e non mi sbilancio. Io so solo che le bevande cambiano sapore, in pratica "sanno di alluminio", questo già di per sé spingerebbe ad un utilizzo parsimonioso.

Plastica: come nel caso precedente, negli appositi sacchi e contenitori. I dubbi sul riciclo sono ancora maggiori, ed anche in questo caso suggerisco un approfondimento sui dati per la nostra salute. È evidente a tutti, soprattutto a chi, vista la bella stagione comincia ad andare al mare, la presenza ingombrante di questo materiale sulle spiagge e nell'ambiente in generale...non credo che sia il caso di aggiungere altro.

Umido: Ancora, salvo sporadici volenterosi, nel Salento non viene differenziato. È un punto importante: oltre il 60% dei nostri rifiuti di è composto da materiale organico facilmente riciclabile, mentre attualmente finisce regolarmente in discarica. Detto questo, non c'è molto da aggiungere, basterebbe una semplice compostiera e con un po' di pazienza si ottiene dell'ottimo concime per le nostre piante.

L'ultima categoria è quella dei Rifiuti urbani pericolosi (fonte), meno noti, in quanto nella famiglia media si utilizzano in maniera meno frequente e solo per questo sono più difficili da differenziare, tra questi degni di nota, ma il mio consiglio per i volenterosi è di approfondire l'argomento.

Farmaci scaduti: fanno parte di una categorie più complessa, che comprende tra le altre cose siringhe, aghi ed altro materiale, smaltimento che richiede delle conoscenze non sempre alla portata del cittadino comune (fonte). In linea generale, vicino alle principali farmacie si trovano gli appositi contenitori dove buttare gli scatoli dei farmaci scaduti.

Pile: sempre negli appositi contenitori, è preferibile utilizzare quelle ricaricabili: si risparmia su i costi e si consumano meno. Se, però, si vuole rispettare veramente l'ambiente sarebbe meglio ridurne l'utilizzo.

Ultima categoria sono i contenitori di plastica con l'etichetta "T" e/o "F" (prodotti tossici e infiammabili) di solito si usano per la pulizia della casa, come detersivi o disinfettanti, o per altre attività domestiche. Non vanno assolutamente confusi con gli altri contenitori di plastica e differenziati nello stesso modo. Un solo consiglio: evitateli, utilizzate altre sostanze meno pericolose per noi, per i nostri bambini e/o animali ed in generale per l'ambiente.


L'elenco non è chiaramente completo, esistono i rifiuti elettronici e/o ingombranti, che andrebbero trattati in modo approfondito. Come regole generali da rispettare quello delle R, il cui numero non è fisso, ma le principali sono: Ridurre, riduciamo gli acquisti a quelli veramente necessario, ed in tempo di crisi, non è un'idea sbagliata; Riutilizzare, una volta gli oggetti utilizzati, possono essere riutilizzati in vario modo, a volte basta solo pensarci un po'; ed in fini Riciclare seguendo le norme descritte.

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