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Numero 2 Amleto Marzocchi

Guarire con l'omeopatia

Le ricerche e le sperimentazioni di un appassionato autodidatta. Un metodo molto efficace se usato con l'indispensabile padronanza delle sue leggi e la necessaria meticolosità di applicazione.

Le dure vicissitudini e la fame del periodo bellico avevano minato la mia salute, che sfociò nel 1947 nella mortale TBC, che in quegli anni era inguaribile. Ma il destino mi fece conoscere una dolce fanciulla che mi condusse da un Omeopata (allora creduto uno stregone) il quale, fornendomi dei misteriosi granulini dolciastri, da lui stesso preparati, riuscì a guarirmi completamente.
Terminati gli studi, sposai la fanciulla che mi aveva salvato da morte sicura e col pensionamento, conseguito dopo 35 anni di onesto lavoro, mi impegnai in una scrupolosa ricerca autodidatta per scoprire cosa fosse quella misteriosa materia che aveva assicurato la salute a me, mia moglie e familiari, per molti anni.
Frequentai scuole, seminari, conferenze e mi riempii di libri e rimedi omeopatici d'ogni genere per poter sperimentare quella pratica medica, così attraente e bistrattata dalla Medicina ufficiale.
L'etimologia della parola "omeopatia" significa sofferenza simile, infatti il suo metodo sperimentale di basa sulla legge dei simili (similia, simili bus curentur) cioè usa sostanze che in dosi massicce provocano sintomi patologici che vengono curati dalle stesse sostanze, se diluite eccessivamente, ma potenziate mediante numerose "succussioni" (cioè forti scosse vibratorie che forniscono la necessaria energia o "segnale" energetico utile alla terapia scelta dal medico omeopata).
Durante i miei studi del metodo omeopatico e delle scoperte del suo ideatore (Hahnemann) scoprii alcune leggi molto interessanti che potrò eventualmente spiegare dettagliatamente in un prossimo articolo.
Ma adesso mi preme riportare alcune mie personali sperimentazioni, fatte su amici che a suo tempo mi chiesero di venire in loro soccorso che dimostrarono non solo l'efficacia di questo metodo ma addirittura la sua sorprendente e quasi miracolosa facilità, se usato con l'indispensabile padronanza delle sue leggi e la necessaria meticolosità di applicazione.

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Ho accennato al fatto che io stesso fui guarito da questo metodo terapeutico, quando avevo 21 anni, ed oggi che ho iniziato il 90esimo anno di vita godo ancora di buona salute.
Mia moglie però ha sempre avuto noie che ci hanno fatto ricorrere spesso all'aiuto di qualche medico omeopata di Firenze. Ma la svolta cruciale si presentò la mattina che fu colpita da una forte paresi facciale che la sfigurò orribilmente, impedendole di parlare, bere, inghiottire.
Telefonai a un medico di Firenze, che mi consigliò Causticum 30 CH. Me lo feci spedire subito a Grosseto e constatammo, stupiti, che fin dal secondo giorno di assunzione del rimedio, la situazione facciale si era normalizzata!
Lo stesso medico, vedendomi interessatissimo ad approfondire la conoscenza della materia, mi consigliò di seguire un Corso di Omeopatia. E da allora iniziò la mia meravigliosa avventura, che non solo chiarì ogni aspetto, ma mi consentì di sperimentare vere e proprie guarigioni incredibili!
L'omeopatia (come la medicina ufficiale) può essere efficacissima nelle malattie funzionali, ma non può trovare efficacia nelle forme degenerative o neoplastiche, ma alcuni particolari casi di amici coraggiosi che mi chiesero di aiutarli sono rimasti indelebili nella mia memoria, per cui non esito a presentarli, quali reali testimonianze della efficacia di questo metodo terapeutico, poco conosciuto e molto disprezzato dalla comune ignoranza.
òquando avevo iniziato lo studio solo da pochi mesi. Un amico, mi chiese se potevo occuparmi del suo secondogenito di dieci anni che, fino dall'età di tre anni, subiva giornalmente (ed anche più volte al giorno) forti coliche, che lo costringevano a rotolarsi per terra. Lo aveva fatto visitare da molti specialisti ed anche ricoverato in alcune cliniche universitarie, ma senza alcun risultato. Mi trovai spiazzato, perché non sapevo proprio da dove cominciare, ma mi feci coraggio e chiesi di poter parlare col figlio e la moglie e fui subissato da chiacchiere che non portavano a niente. Chiesi che lasciassero che il figlio stesso spiegasse meglio i suoi sintomi e ciò fu illuminante, perché disse che "si accorgeva che stava per giungere la colica quando avvertiva la sensazione che l'intestino iniziasse a girare: "È come se l'ombelico venisse tirato indietro da una corda!".

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In Omeopatia, oltre ai sintomi fisici anche più lievi, hanno importanza pure quelli psichici, caratteriali o particolarmente strani (purché realmente e precisamente riferiti) ed io ricordavo di aver studiato, fra le varie sintomatologie dei rimedi omeopatici, quel particolare sintomo "sensazione di ombelico che viene tirato indietro contro la colonna vertebrale", caratteristico dell'intossicazione da piombo.
Pur sembrandomi strano che un bimbo, fin dall'età di tre anni presentasse sintomi di legati a questo tipo di intossicazione, indagando con i genitori, venni a conoscenza che erano una famiglia di cacciatori e che fabbricavano le cartucce in casa. Il bimbo aveva avuto senz'altro l'opportunità di giocare con i pallini di piombo e magari di ingoiarne anche qualcuno. Perciò non esitai a consigliar loro di somministrare Plumbum alla30 CH per qualche giorno. Ma non avendo ricevuta notizia, dieci giorni dopo mi feci coraggio e telefonai. Rispose la madre, dicendo che fino dal giorno successivo alla prima assunzione del farmaco erano cessati completamente i sintomi, ma temendo che tornassero, aspettava a darmi notizie, continuando a somministrare il Plumbum giornalmente. Felice del risultato, le dissi di cessare la cura, perché il bimbo dimostrava di essere già guarito. Ma lei restava dubbiosa: "E se ritornassero i sintomi?". "Non si preoccupi" - le risposi - "non torneranno. Ma se in seguito dovessero ripresentarsi vorrà dire che riprenderà la cura. Ma sono sicuro che non torneranno". E da allora il ragazzo è cresciuto, ha fatto il militare, si è sposato, ha figli ed è perfettamente sano.
La seconda guarigione particolare, riguarda un'amica, attivista del Gruppo Amnesty di Grosseto, che aveva interrotto gli studi universitari alla Facoltà di Giurisprudenza, perché affetta da una forma di allergia che la debilitava fisicamente e psichicamente. Chiestomi di aiutarla, le proposi una cura desensibilizzante a base di Hystaminum 30 CH e Ginco Biloba Tintura Madre, che la guarì completamente. Riprese gli studi, si laureò, fece i necessari concorsi statali e da anni esercita come Avvocato, sposata con un suo collega.

La terza guarigione, che vale la pena citare, è quella della donna delle pulizie delle scale che era avvilita in quanto costretta ad indossare il pannolone come un neonato, perché un semplice colpo di tosse o uno starnuto o altra causa scatenante, le causava perdita di urina. Guarì con la semplice somministrazione del rimedio Stilla Marittima, che ha proprio la caratteristica della "perdita di urina".

La quarta guarigione particolare riguarda un'amica "hyppy" discepola di Osho, affetta da notevoli disturbi oculari, che riuscii a farla tornare serena con un metodo omeopatico, purtroppo dimenticato, ricavato dal prezioso libro francese di Oculistica Omeopatica (acquistato e studiato per curare la retinite degenerativa di mia moglie, che non potei guarire, ma che potei almeno tenere sotto controllo per molti anni, fino alla sua morte).

La quinta guarigione particolare richiama l'attenzione sulla possibilità di contrarre intossicazioni durante i primi mesi o anni di vita. Un mio vecchio amico fiorentino chiese di essere aiutato a risolvere alcuni problemi di natura psichica, che lo tormentavano da anni. Dal colloquio con lui non riuscii a trovare un suggerimento che mi orientasse verso una terapia consigliabile, ma una volta chiesto se ricordava qualche particolare della sua infanzia, sua moglie disse che la madre del marito le aveva confidato che quando il figlio non riusciva ad addormentarsi gli dava un infuso di papavero che lo faceva dormire tranquillo. Questo particolare fornì la soluzione del problema: il papavero fa parte delle oppiacee, per cui pensai che se egli avesse assunto una dose omeopatica, altamente diluita, di oppio, il caso poteva risolversi. E così avvenne. L'amico si liberò di tutti i suoi problemi e la moglie, felicissima, mi chiese se potevo aiutarla.

La sesta guarigione riguarda appunto la moglie del mio amico che doveva affrontare una operazione che la terrorizzava, tanto da non avere il coraggio di decidersi. Io le consigliai di prendere Gelsemium 30 CH ogni mattina, la settimana prima della data fissata (rimedio consigliato a chi ha il "panico della ribalta" e agli studenti terrorizzati dagli esami). Le consigliai pure di prendere, la sera precedente l'operazione, un'unica dose di Aconitum 100 CH. Seppi poi che aveva passato serenamente i giorni precedenti l'operazione e mentre la portavano in sala operatoria, rideva, raccontando barzellette all'infermiera!

La settima ed ultima guarigione la cito non solo per la sua eclatante riuscita, ma anche per mettere in guardia coloro che prendono l'omeopatia con leggerezza, pensando "anche se non dà risultati, certamente non fa male", perché occorre essere prudenti nel prescrivere le alte potenze, specialmente in certe forme passibili di reazioni spropositate. Il caso riguarda un medico amico di famiglia, la cui moglie chiese di aiutarla perché il marito, nervosissimo, spesso andava in escandescenze e la maltrattava. Trattandosi di una forma psico-caratteriale mi sentivo poco propenso a consigliarla, ma data la sua insistenza, cercai di capire quale poteva essere il "Rimedio Simillimum" di questo caso. Come ho cercato di spiegare precedentemente, questo metodo terapeutico si basa sull'antica Legge dei simili, che afferma: "Ciò che provoca un sintomo ha in se stesso il rimedio per guarirlo". Ed Hahnemann, l'ideatore di questo metodo, avendo sperimentato su se stesso e su volontari sani una grande quantità di sostanze appartenenti ai tre regni della natura, ricavò ed annotò tutta la sintomatologia che queste sostanze determinavano temporaneamente, formandone una minuziosa Materia Medica Omeopatica che sarebbe servita ad orientare i medici nella scelta del giusto rimedio atto a coprire la maggior quantità di sintomi "simili" a quelli delle sostanze originariamente testate. Consultando quindi il Trattato Omeopatico delle Malattie Mentali e Psichiche, della dottoressa Barbancy trovai che molte caratteristiche del mio amico medico coincidevano col rimedio Arsenico (omeopaticamente classificato fra i rimedi più "freddi", quindi accostato a persone che presentano grande freddolosità). Ma il mio amico era calorosissimo, viaggiando in camicia pure d'inverno! Tuttavia, data la forte similitudine di tutte le altre sue caratteristiche, decisi di trascurare la non corrispondenza termica e consigliai l'assunzione di un'unica dose di Arsenico 200 CH. Non l'avessi mai fatto! Due giorni dopo, la moglie telefonò da un telefono pubblico, dicendo che era dovuta scappare da casa, perché dopo l'assunzione della dose, il marito ebbe una forte reazione, spaccando alcuni mobili e minacciandola di ucciderla per poi, coricarsi. L'uomo dormì per ben diciotto ore! Ma al suo risveglio, apparve totalmente trasformato, comportandosi così bene "da sembrare un angioletto"!. Ma la moglie aveva provato un tale spavento che, per miracolo, non aveva chiamato il Soccorso Pubblico!
Questo caso, che fortunatamente si risolse bene, dette a me ed agli allievi della Scuola che allora frequentavo, l'avvertenza di non comportarsi con faciloneria nella prescrizione delle alte potenze omeopatiche ed anche di non dare troppa importanza a certe facili classificazioni dei rimedi, come freddi o caldi.
Ogni sintomo, ogni particolarità caratteriale, ogni tendenza, tanto dei rimedi quanto dei pazienti, ha la sua importanza e ne va tenuto conto nell'esame di ciascun caso. Ma gli addetti ai lavori non devono mai cadere nella presunzione di aver subito scoperto il rimedio o nell'errore di dar troppo credito ad un particolare sintomo, senza aver sondato profondamente il caso ed averlo esposto ad un attento esame critico.
Questa è la vera omeopatia originale, unicista, hahnemaniana. Tutte le altre derivazioni successive o moderne (pluralista, complessista, omotossicologica, eccetera eccetera) possono ottenere più facili risultati, ma non offrono sicura e duratura guarigione, come il metodo originale che, se applicato coscienziosamente e senza tener d'occhio l'orologio o il portafoglio può risultare della massima utilità all'umanità e dare veramente grandi soddisfazioni all'omeopata.
Infine, aggiungo una nota per meglio chiarire quello che fu il personale impegno durante il periodo più magico della mia vita: la forte curiosità di conoscere questa materia si trasformò presto in passione, per la quale impiegai gran parte dei miei risparmi e della liquidazione ricevuta col pensionamento, nella partecipazione a lezioni, conferenze e acquisto di libri e rimedi omeopatici, che poi offrivo gratuitamente, come completamente inj maniera spassionata e senza chieder nulla in cambio davo consigli a tutti coloro che si rivolgevano a me fiduciosi.
La mia sola e grande ricompensa, dunque, fu la soddisfazione di essere stato utile ad alleviare sofferenze ad alcune persone, nell'assoluta e gioiosa forma di altruismo, che ha sempre caratterizzato la mia esistenza.

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