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Numero 2/2017 Manuela Zanisi

Se sei uno Yogi, sei Veggie!

Le Anime nobili, che praticano la meditazione e le altre discipline dello yoga, che sono attente a tutti gli esseri e che proteggono tutti gli animali, sono quelle che hanno davvero intenzioni serie verso le pratiche spirituali
(Atharva Veda,19,48,5)

Oggi vorrei parlarvi del perché la Via dello Yoga conduce molto velocemente il praticante a optare per il Vegetarianismo come scelta di nutrizione.

Il Vegetarianismo designa, nell'ambito della nostra nutrizione, pratiche alimentari che escludono rigorosamente qualsiasi alimento la cui produzione abbia causato direttamente o indirettamente la sofferenza e la morte di qualsiasi specie vivente appartenente al regno animale.

Non mi stancherò mai di ripetere a tutte le persone, e sono davvero tante, che ultimamente stanno avvicinandosi allo Yoga, che lo Yoga non è la ginnastica acrobatica che oggi viene insegnata in molte classi in Europa e in America.
Se immaginassimo lo Yoga come un iceberg, potremmo dire che l'esecuzione delle Asana, le posizioni, gli esercizi fisici, non ne è che la punta che in questo momento ci viene mostrata e che vediamo emersa dalla superficie del mare.
Lo Yoga è anche, e soprattutto, la parte sommersa, quella che spesso non ci viene illustrata durante le lezioni di yoga.
Iyengar descrive così lo Yoga: “Come il miele è dolce in qualsiasi parte dell'alveare, così è lo Yoga. Esso permette all'Uomo, nella sua interezza, di entrare in armonia con la propria essenza, di diventare il consapevole veggente della propria interiorità. Solo lo Yoga permette al praticante di percepire e sperimentare il mondo dentro e intorno a lui, di toccare la Gioia di tutta la creazione, e quindi condividere il nettare della ricchezza e della felicità divina con i suoi simili”.
Patanjali, il magnifico antico esponente di Raja Yoga, ha scritto negli Yoga Sutra che la Via dell'Illuminazione è composta da 8 livelli, qui di seguito elencati:
Yama: autocontrollo e rinuncia
Niyama: disciplina
Asana: esercizio fisico
Pranayama: pratica della respirazione
Pratyahara: distacco dall'esteriore e interiorizzazione della mente
Dharana : contemplazione
Dhyana: meditazione
Samadhj: la completa realizzazione nell'Unità

Nello studio raccolto negli Yoga Sutra di Patanjali, si deduce che lo Yoga è un'arte, una scienza, una filosofia. Si occupa della nostra Vita a tutti i livelli: fisico, mentale, spirituale.

Nel secondo capitolo, la Sadhana Pada, Patanjali elenca le rinunce e i principi etici e morali che il praticante deve mettere in atto nella Via dello Yoga.

Dopo 2000 anni i Sutra di Patanjali sono seguiti dagli yogi di tutto il mondo per sviluppare un Corpo Educato ed una Mente Evoluta.

Patanjali ci spiega la Via, mostrandoci gli 8 Rami o Discipline dello Yoga sopraelencati, e di come queste aiutino il praticante a ridurre la sofferenza.

Il primo ramo è lo Yama, ossia le regole etiche che uno yogi deve seguire su come comportarsi verso se stesso e l'altro a sé.

Yama significa Autocontrollo, Rinuncia.

Mi viene da sorridere a questo punto, perchè mi sono tornate alla memoria le espressioni afflitte di molti fra i miei studenti, quando mi sono trovata a dover suggerire loro una lista di cibi da evitare nella risoluzione antalgica dell'apparato osteoarticolare e muscolare, o nello riequilibrio posturale o nella rieducazione respiratoria per la terapia degli attacchi di panico o delle crisi d'ansia. O per la soluzione della rabbia, del rancore, della perdita di fiducia. O per la cura dell'insonnia, della psoriasi, delle infiammazioni degli apparati digestivo e respiratorio. La domanda posta dallo studente sgomento è impronunciabile da una mente yoga: “Cosa mangio allora se non posso mangiare tutto questo?”. Siamo nella parte del mondo dove molto cibo finisce addirittura nella spazzatura per deterioramento prima del suo consumo, e dove l'abbondanza di scelta è visibile in tutti i luoghi adibiti alla vendita di cibo e di alimentari! Davvero se dobbiamo rinunciare ad alcuni alimenti per ristabilire il nostro benessere, rimaniamo senza cibo? Fa sorridere! Fa riflettere.
La parola Rinuncia non ci piace!
Siamo occidentali, moderni. Possiamo facilmente appagare i nostri desideri, in tempi ridottissimi. A VOLTE BASTA UN CLICK SUL MOUSE per accedere all' appagamento.
I nostri supermercati abbondano di scelta di cibo in ogni stagione, e gli shops e gli spots pubblicitari ci promettono tutto e subito.
Rinunciare è all'inizio molto frustrante. E la frustrazione è la fonte principale della Fame ossessiva, compulsiva, che ha fatto sì che siamo arrivati al punto dove siamo: divoratori divoranti e divorati, logorati nel Corpo dalle malattie fisiche, e logorati nella Mente dallo stress, dalle delusioni,dalla perdita di fiducia, in noi stessi, nella società, nel sistema. Abitanti di un pianeta, la Terra, ridotto a un luogo sporco e deteriorato, intossicato, deturpato e saccheggiato.
Il crollo di un sistema di vita, di pensiero, è ciò a cui stiamo assistendo, più o meno consapevoli di quanto sta accadendo, fuori e dentro di noi. È che la Felicità promessa da questo sistema di pensiero, basato sull'appagamento attraverso il mondo materiale, ha causato l'esatto opposto nelle nostre vite!
Eppure l'informazione, la chiave ci viene tramandata dall'Antichità. Basterebbe coglierla e aprire la porta al Risveglio. Gli Illuminati ce la offrono nei secoli dei secoli. Le prime testimonianze dello Yoga risalgono ad alcune raffigurazioni del 5000 a. C. in India, ritrovate su tavolette, monete e sigilli. Krishna, Patanjali, Cristo, S. Giovanni, S. Paolo erano yogin.
Vi piacerà sapere che molti Illuminati erano vegetariani! Vi sarà di stimolo, spero, per intraprendere questa altra pratica yoga. Con me ha funzionato!
Pitagora di Samo è tradizionalmente considerato l'iniziatore del Vegetarianesimo in Occidente e ci viene descritto nelle Metamorfosi di Ovidio, come il primo a scagliarsi contro l'abitudine di nutrirsi di carne, causando una strage di animali, da lui ritenuta inutile data l'enorme quantità di vegetali commestibili presente in Natura.
Empedocle era vegetariano e Platone, che nelle Leggi descrive una felice e prospera Età Arcaica in cui gli uomini, ispirati alla figura mitica di Orfeo, che viveva un rapporto di incantamento con animali e natura, non uccidevano gli animali né per nutrirsene nè per offrire sacrifici agli Dei.
Gli Esseni Nazareni, pur essendo Ebrei, non offrivano sacrifici animali.
Plutarco scriveva: “Il corpo umano non ha nessuna affinità con alcuna creatura formata per mangiare carne. Non è semplice estrarre l'amo del mangiare carne, conficcato com'è nella brama del piacere”.
Ippocrate, il padre della Medicina, affermava “Fa che il Cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Leonardo da Vinci, famoso per la sua pietà per gli animali, che lo spingeva a liberare gli uccelli dalle gabbie, scriveva: “Colui che non rispetta la Vita, non la merita”.
È nel 1847 che nasce in Inghilterra la prima organizzazione vegetariana al mondo, la Vegetarian Society. Vent'anni dopo ne nascerà una anche in Germania.
Nel 1862, il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, critico del pensiero religioso, polemizza contro il dualismo di Anima e Corpo e si schiera contro ogni filosofia che non tiene conto dell'unità psicofisica dell'individuo, pubblicando l'opera: “Il Mistero del Sacrificio o l'Uomo è ciò che mangia”.
Noi siamo ciò che mangiamo! Perché ciò che mangiamo si trasforma in sangue che nutre le nostre cellule, il nostro cervello e, di conseguenza, i nostri pensieri. Nel secolo scorso Albert Einstein sosteneva, da vegetariano, che “La scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, avrebbe un'influenza benefica sulla maggior parte dell'Umanità”.
Come vedete, il Vegetarianismo non è una moda recente, ma un'informazione preziosa che ci viene riportata attraverso le menti più illuminate apparse sulla Terra.
Anche Gesù era vegetariano. Nelle Pergamene del Mar Morto si cita: “Maledetto colui che con l'astuzia ferisce e distrugge le creature di Dio! Sì, maledetti i cacciatori, perché saranno cacciati e, per mano di uomini indegni, riceveranno la stessa misericordia che hanno mostrato alle loro prede innocenti, la stessa!”.
Shakyamuni Buddha, rappresentato con una ciotola nella mano sinistra, indica nella rinuncia la Via della Felicità. La rinuncia prima alla materia è la rinuncia all'appagamento fugace ed effimero dato dal cibarsi con avidità e violenza.
Una delle più gravi tossicodipendenze del nostro momento storico è l'abuso di cibo e di alcool, da cui derivano molte malattie gravi e mortali. Il numero di persone in sovrappeso e obese in Occidente è rappresentato da una percentuale in costante ascesa e, tra loro, molti sono i bambini e gli adolescenti. L'obesità è una grave malattia che distrugge organi, articolazioni, sistemi ed apparati del nostro corpo e rende molto bassa la qualità della vita emotiva e sociale del soggetto che ne soffre. Inoltre costituisce un costo elevato per la società. Ma in fondo l'obesità è stata creata da questo modello di società. Ingorda ed inappagata. Fallimentare. Disfunzionale per la sua stessa vita. Ho praticato la zen yoga terapia con persone afflitte dall'obesità. È incredibile la difficoltà da parte di questi soggetti nel riconoscere l'atteggiamento errato e compulsivo nei confronti del cibo. Ma è altrettanto disarmante come la società industriale tenga celata la realtà compulsiva delle industrie del cibo, fatta di supernutrizione e costrizione all'immobilità degli animali, di costante somministrazione di ormoni per la crescita e medicinali antinfiammatori e antibiotici. Spesso l'obeso ignora totalmente di cosa si nutre compulsivamente e, se si nutre di animali, si nutre di qualcosa che assomiglia molto alla sua malattia: supernutrizione, immobilità, farmaci e ormoni! La non-verità è una delle rinunce, o yama, che l'obeso deve compiere all'inizio del percorso di riabilitazione. Nei primi approcci con la pratica dello yoga, la persona obesa tende a ridere di se stessa, della impossibilità ad eseguire asana e respirazione. Sono costretta a ricordare al mio studente obeso che la malattia grave di cui è afflitto può causargli danni alle articolazioni, malattie del fegato, dei reni, del pancreas, dell'apparato respiratorio e cardiaco, ansia, rabbia, depressione e che questo non fa ridere per niente! Difficile, ma la Via dello Yoga non è una passeggiata in pianura, è un'ascesa verso la vetta più alta dell'Himalaya. Per lo Yoga il corpo dell'obeso è un pozzo nero, da svuotare e ripulire da tutte le spazzature che vi ci sono accumulate per molti anni, a più livelli. Fisico, mentale, spirituale. La mente deve perdere il peso, oltre al corpo. Lo psichiatra Raffaele Morelli spiega bene nel libro “Pensa magro” come il corpo e la mente non sono compartimenti stagni, ma stanze comunicanti. Personalmente, durante la pratica yoga, faccio ripetere alla persona che deve perdere peso: “Io sono magra!”, per cominciare ad avere un nuovo corpo, sano e agile, nella visione della mente.
Bisogna riportare il Vuoto dove c'è accumulo e costipazione. Il Vuoto è il percorso che oggi insegno agli studenti che incontro. Giovani, anziani, bambini, grassi, magri, arrabbiati, tristi, delusi, sfiduciati.
Per insegnare il Vuoto, devo insegnare il Vegetarianismo secondo lo Yoga, che è la Via che ho scelto di percorrere e di condividere con gli altri.
I principi etici, le rinunce di cui ci dà insegnamento Patanjali, non parlano direttamente di vegetarianismo ma la loro natura di non-violenza e di non-avidità, di moderazione, ci conducono inevitabilmente a scegliere di non nutrirci di animali, di non scegliere cibi elaborati, raffinati industriali.
Terribile, a mio parere, la diffusione di liofilizzati e estratti, spacciati per cibi adatti ad una sana alimentazione! Non rubare è uno yama. Sincerità è uno yama. Questi cibi che si trasformano da polvere o concentrati in frullati o zuppe sono falsità che ci raccontiamo e che ci vengono raccontate da venditori di catene gerarchiche o piramidi di marketing da grandi compagnie che coltivano latifondi!
Poco tempo fa, parlando con uno di questi agenti del mio non essere d’accordo su questi prodotti, e della mia scelta personale e didattica dell'utilizzo del fresco, mi sono sentita ribattere che però sono meglio di un'alimentazione da fast food. Come dire “Faccio finta di prendermi cura di me consumando un falso frullato o un passato di carote e zucca liofilizzati”. Uno yama infranto!
Pensate a cosa mettete nelle vostre cellule, nel vostro cervello, quando vi cibate! Scegliere di comprare cibo biologico, a km zero, stagionale, fresco, integrale o poco raffinato, decidendo di non uccidere animali, causando sofferenza. Cucinare con conoscenza dei valori nutrizionali e dei benefici terapeutici il cibo che poi offriremo con amore a noi stessi e ai nostri familiari, amici, cari. Essere grati che il cibo da noi accuratamente scelto e cucinato è sulle nostre tavole ogni giorno nella nostra parte di mondo. Ricordare che in molte altre parti del mondo il cibo non è sufficiente a mantenere in buone condizioni di vita altri esseri umani. Mangiare con moderazione, poiché una regola yogica è che quando assumiamo un pasto, metà dello stomaco dovrà essere occupato dal cibo, un quarto da acqua e un quarto da aria.
Il 39° Sutra del secondo pada del libro Yoga Sutra di Patanjani, ci parla proprio dell'avidità: Aparigraha significa non-avidità. La traduzione del sutra dice: “La conoscenza del perché siamo nati, si ottiene quando si diventa altruisti e si è liberi dall'avidità del possedere”.
Questo è Yoga!
Avidità, appagamento costante di ogni desiderio, attaccamento, ricerca della felicità in ciò che proviene dall'esterno: il consumismo. Ideato per dare Felicità, a quanto pare ci dà Infelicità!
L'industria alimentare sfrutta crudelmente gli animali, raccontando bugie, celando la verità circa l'enorme sofferenza a cui gli animali vengono sottoposti per diventare con il loro sacrificio cibo per le nostre tavole!
In Occidente possiamo decidere per tre volte al giorno se nutrirci del dolore procurato con avidità e violenza e crudeltà e bugie, o non farlo, rinunciando alla carne, al pesce, allo zucchero bianco, alla farina bianca, agli OGM, scegliendo di seguire la Via dello Yoga. Vi invito a ricercare la verità in ciò che mangiate!
Fare la spesa non può essere un'azione svolta in maniera compulsiva, buttando prodotti nel carrello del supermarket, senza nessuna attenzione del cuore: lo stesso gesto lo state rivolgendo a voi stessi! Butterete a casaccio, in fretta, senza nessuna vera attenzione del cuore, tutto ciò, da lì a poco, nel vostro corpo, nelle vostre cellule, nel vostro sangue, nel vostro cervello, nella vostra vita!

Durante il mio workshop di Zen Yoga terapia: LA PRATICA DELLO YOGA DEL VUOTO E DELLA MENTE PACIFICA, cerco di portare l'attenzione agli ormoni-emozioni, di cui ho precedentemente scritto nell'articolo su Ergane Free Magazine (num. di gennaio 2017), che introduciamo attraverso la carne degli animali nei nostri Chakra, togliendo equilibrio, creando disarmonia, inquinando il Prana che scorre attraverso le Nadi.
Nella pratica dello yoga il concetto del cibo è molto semplice e si basa sulla scienza ayurvedica, vale a dire sui tre Guna: tamas, rajas e sattva.
Tamas è il cibo caratterizzato da difficoltà ad essere digerito, pesante, elaborato, complesso, fritto.
Carne e derivati, pesce e frutti di mare e molti altri alimenti tra cui aglio e cipolla, alcolici e cibi conservati, agitano la mente, rendendo impossibile la Pratica dello Yoga del Vuoto e della Mente Pacifica.
Rajas è il cibo che fornisce energia, calore, ed è costituito da tutto ciò che eccita, come il caffè, il cioccolato, il thè, le bevande dolci, lo zucchero raffinato. Il cibo rajasico va assunto con moderazione e consapevolezza, quando le condizioni metereologiche lo richiedono.
Sattva è il cibo corretto per il praticante yogi, poiché fornisce a mente e corpo un'energia di alta qualità, che favorisce la pratica della meditazione e delle asana. È costituito da cereali, semi e frutta secca, germogli, legumi, verdura e frutta fresche e di stagione, cucinate senza spezie pesanti e cotture surriscaldanti. Ma anche il cibo sattvico può diventare tamasico se si mangia troppo!
Il cibo vegetariano è parte attiva nella pratica dello yoga. Nel libro Yoga Mala, scritto da Pattbhi Jois, fondatore dell'Ashtanga Yoga, ci viene ben spiegato come una persona non vegetariana non è in grado di apprendere correttamente lo yoga, in quanto troppo rigida non solo nel corpo, ma anche nella mente.
Personalmente ho verificato un notevole aumento della flessibilità articolare e muscolare e una repentina diminuzione delle infiammazioni a carico di muscoli e articolazioni in studenti che hanno accolto con costanza e disciplina l'informazione alimentare che ho fornito loro circa quanto vi ho fino a qui espresso.
Molti sono i motivi che ci spingono a diventare yogi, ma il fine ultimo è il conseguimento della Felicità. Una Felicità vera, perdurante, inesauribile, immutabile. Una Felicità che non possiamo derivare dall'esterno: lì l'abbiamo già cercata e quello che ne abbiamo derivato è in realtà Infelicità!
Siamo pieni di problemi, di dubbi, di ansia, di preoccupazioni, di delusioni. Di tossine. Siamo Pieni, intossicati, sovrappeso, nervosi, stanchi, nel corpo e nella mente.
Per fare Spazio alla Felicità dobbiamo diventare Vuoti, poiché solo in uno spazio nuovamente vuoto e purificato può farsi spazio la Felicità, libera da ogni dipendenza o condizionamento esterno. Cominciamo con il ripulire il nostro stomaco, il nostro fegato, il nostro intestino, i nostri reni. I Chakra della Materia. Cambiando la nostra alimentazione.

BUONA PRATICA!
Namastè!

Manuela Advita Zanisi (Zen Yoga Esperienziale) definisce se stessa così: “Sono una yogini, che condivide, con chi me lo chiede, quello che mi insegna lo Yoga ogni giorno della mia vita”.
Floriterapista, insegnante di Riti Tibetani, terapista olistica, colpita durante l'infanzia da una patologia della colonna vertebrale, basa la sua ricerca metodologica sugli Yoga Sutra di Patanjali, su Iyengar, sul lavoro di M. Masakiro Oki, che integra con gli esercizi esperienziali di A.Olsen, realizzando percorsi che si rivolgono a piccoli gruppi o al singolo individuo. La finalità è la rieducazione al Corpo Naturale e alla Mente Pacifica.

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