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Numero 3/2017 Barbara Tortorella

Mine di Vita "C"

"Io sono una Maga delle Spezie.
So usare anche il resto. Minerali, metallo, terra, e sabbia, e pietra. Le gemme splendenti di luce fredda e limpida. I liquidi che ti accendono gli occhi di bagliori variopinti finché non riesci più a vedere altro. Ho imparato tutto sull'isola.
Ma la mia passione sono le spezie."
(cit. "La maga delle spezie" di Chitra Banerjee Divakaruni)


Cannella

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Nativa dello Sri Lanka, la cannella vanta una storia millenaria: era già citata nella Bibbia, nel libro dell'Esodo, era usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e viene spesso citata anche nella cultura greca e latina. Importata in occidente con le carovane durante il medioevo, nella prima metà del 1600 gli olandesi impiantarono un traffico stabile con lo Sri Lanka, per divenirne i principali importatori d'Europa.
Il "Cinnamomum Verum" è un albero sempreverde alto circa 10/15 m., della famiglia delle Laurecee, con foglie opposte e fiori bianchi. A differenza delle altre spezie, la cannella non si ricava dal seme o dal frutto, ma dal fusto e dai ramoscelli che assumono il classico aspetto di piccola pergamena color nocciola, una volta liberati dal sughero esterno e trattati. Esiste anche un olio essenziale di cannella, ottenuto facendo macerare la corteccia in acqua marina per essere poi distillato.
È usata in molti modi differenti da secoli. La tradizione occidentale la preferisce impiegata nei dolci di frutta, specie di mele, nella lavorazione del cioccolato, di praline, come aroma in creme, nei gelati e in numerosi liquori. La tradizione orientale e creola la usa anche nel salato, in accompagnamento di carni affumicate e no. Entrambe l'amano come aromatizzante del tè.
I bastoncini di cannella conservano il loro aroma se riposti in barattoli di vetro ben chiusi e lontani da fonti di calore e dalla luce. Anche la polvere di cannella si conserva allo stesso modo, sebbene perda molto delle sue caratteristiche e del suo aroma.
In medicina invece, viene usata tradizionalmente contro le infreddature e come antibatterico e antispastico, le viene oggi riconosciuta scientificamente la capacità di abbassare il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, contribuendo ad alleviare i disturbi dell'ipertensione; inoltre esercita una funzione antisettica sui disturbi dell'apparato respiratorio. Secondo alcune ricerche contribuirebbe a regolare la glicemia postprandiale sia nei pazienti obesi che in quelli normopeso.
La medicina Ayurvedica e quella cinese la usano per i problemi mestruali, nel trattamento delle febbri, in alcuni disturbi intestinali (contribuisce a rallentare l'attività di fermentazione e di lievitazione intestinale che provocano gonfiore, flatulenza e cattiva digestione) e per i problemi legati al freddo in quanto ha un effetto riscaldante. L'olio essenziale di cannella ha una forte attività antimicotica e favorisce la circolazione periferica se frizionato sulla pelle.


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Cardamomo

Attualmente nota come la terza spezia più cara al mondo dopo zafferano e vaniglia, il cardamomo era conosciuto fin dai tempi dei Greci e dei Romani, che la utilizzavano per la produzione di profumi.
Il frutto si presenta come una capsula contenente tanti piccoli semi di colore marrone-nero. I semi sono utilizzati come spezie, ma poiché perdono molto rapidamente il proprio aroma, comunemente viene conservata e commercializzata l'intera capsula, generalmente essiccata. Al momento dell'uso, la capsula viene rotta e i semi utilizzati sciolti o macinati.
È molto utilizzato come aroma nella preparazione del caffè alla turca, del caffè arabo e del tè iraniano. Nella cucina mediorientale, cucina iraniana, turca e indiana è utilizzato per insaporire dolci e nelle miscele di spezie. Trova un suo utilizzo anche nella cucina dei paesi nordici (per esempio in Svezia e in Finlandia).
Il cardamomo verde ha un gusto intenso e fortemente aromatico dal quale si differenzia il cardamomo nero che è più astringente, leggermente amaro e con un sentore di menta. Basta un piccolo baccello per insaporire un piatto. In India, i semi neri del cardamomo sono spesso un componente importante del garam masala e per insaporire il riso oppure vengono mischiati a foglie di betel e frutti di areca per formare un bolo detto appunto betel che rinfresca l'alito e favorisce la digestione.
In Cina sono utilizzati per aromatizzare piatti di carne arrostita e nel Vietnam sono usati come ingrediente nel brodo per la minestra di tagliatelle detta Ph?.
Nella cucina etiope ed eritrea sono utilizzati nella preparazione dell'Himbasha, un pane celebrativo.
Nonostante il sapore sia abbastanza diverso, spesso il cardamomo nero è usato come sostituto del cardamomo verde perché è molto più economico.
Nelle medicine tradizionali, la variante verde è largamente impiegata per la cura di infezioni ai denti e alle gengive, per prevenire e curare malattie della gola ed alitosi, congestioni dei polmoni e tubercolosi polmonare, infiammazioni delle palpebre, disordini digestivi e calcoli biliari.


Coriandolo

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Da dove prendono il nome i dischetti di carta colorata tipici del Carnevale? Proprio da lui, il "Coriandrum sativum", il prezzemolo cinese conosciuto anche con il nome spagnolo di "cilantro", una pianta erbacea annuale della famiglia delle "Apiaceae".
Conosciuto già nell'antichità come pianta aromatica e medicinale; in alcune tombe egizie viene raffigurato come offerta rituale. Il suo utilizzo da parte dei Micenei è attestato nelle tavolette in lineare B, dove appare definito già come "ko-ri-a-ndo-no". I Romani lo usarono moltissimo e Apicio ne fa la base di un condimento chiamato appunto "Coriandratum". Secondo Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, XX, 82), mettendo alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino al levar del sole si poteva far sparire il mal di testa e prevenire la febbre.
Al giorno d'oggi, numerosi sono gli impieghi culinari del coriandolo. Entra nella preparazione di alcuni salumi, insaporisce carne, pesce e verdure, ma profuma anche birre, biscotti, confetti e il pampepato; i semi vengono utilizzati come spezia. Questi sono meno piccanti delle foglie, sono dolci con un lieve sapore di limone. Macinati, i semi di coriandolo costituiscono uno degli ingredienti del curry e del garam masala. Le foglie, in Oriente, sono utilizzate al posto del prezzemolo. A Tenerife si usa nel Mojo Verde (salsa). Nell'Africa Meridionale vengono inseriti nel boerewors, una salsiccia spiraliforme abbondantemente speziata. In passato, in Italia, lo si trovava nella mortadella. Nella città di Monte San Biagio e in alcuni paesi sulla costa Ionica della Basilicata il seme di coriandolo viene usato per condire l'impasto della salsiccia.
In erboristeria, il coriandolo può essere usato anche come infuso contro i dolori di stomaco, ed è consigliato anche per problemi di aerofagia e di emicranie, inoltre aiuta la digestione e ha una funzione antidiarroica.
Una curiosità: secondo alcuni recenti studi, nell'essere umano esistono delle componenti genetiche in base alle quali il coriandolo può essere molto apprezzato oppure del tutto sgradevole.


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Cumino

Originario della Siria, il cumino è una pianta erbacea con semi molto simili a quelli del finocchio, anche se più piccoli e più scuri.
Conosciuto sin dall'antichità, il cumino era molto amato dai Romani che lo usavano come condimento o ridotto in pasta da spalmare sul pane. I Greci usavano così tanto questa spezia che la tenevano a tavola in un contenitore (come oggi facciamo con il pepe), usanza mantenuta ancora oggi in Marocco.
Durante il Medioevo si credeva che il cumino avesse il potere di non far fuggire animali domestici e amanti e che in generale fosse di buon auspicio, soprattutto per le coppie di sposi.
In passato l'unione di cumino e miele era ritenuta portentosa: rappresentava un rimedio naturale contro le amnesie ma anche la ricetta di un potente afrodisiaco di origine araba.
Sono ben note le sue proprietà carminative e digestive ed è un buon rimedio naturale contro gonfiori e coliche addominali. Un'ottima tisana da bere a fine pasto per favorire la digestione può essere preparata con i semi di questa preziosa spezia, un pizzico di finocchio e un po' di menta, molto utile anche contro la tosse. Masticare semi di cumino aiuterebbe a stimolare l'appetito.
Inoltre, l'olio di cumino è perfetto per il massaggi, in quanto stimola la circolazione ed esercita un'azione disinfettante sulla pelle.
In Italia l'uso del cumino in cucina non è molto diffuso, ma generalmente si sposa bene con verdure, sottaceti, legumi e formaggi. Tostare i semi in padella prima di unirli alle pietanze esalterà ancor di più l'aroma del cumino.
Di questa pianta possono essere impiegate in cucina anche le foglie, per esempio per insaporire insalate o salse.


Curcuma

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Un potente antiossidante, dalle proprietà depurative e antitumorali e tradizionalmente impiegata da secoli sia nella medicina ayurvedica che nella medicina tradizionale cinese, la curcuma è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in Asia meridionale, dall'India alla Malesia, soprattutto nelle zone tropicali con elevata piovosità.
Le foglie sono grandi, lunghe da 20 a 45 cm, con picciolo allungato. I fiori sono raccolti in una vistosa pseudo-infiorescenza ricca di grandi brattee verdi in basso e bianche o violacee in alto. Le brattee verdi formano una serie di tasche, che ospitano grandi fiori gialli (con possibili sfumature arancioni). La radice è un grosso rizoma cilindrico, ramificato, di colore giallo o arancione, fortemente aromatico, che costituisce la parte utilizzata della pianta; per ottenere quindi la famosa spezia, le radici vengono fatte bollire per parecchie ore e poi essiccate in grandi forni, successivamente vengono pestate fino ad ottenere una polvere color giallo ocra.
Un paio di cucchiaini da caffè al giorno sono la dose ideale; si può aggiungere a fine cottura di molti alimenti, ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa. È importante ricordare che la curcuma va assunta insieme al pepe nero o al tè verde per facilitarne l'assorbimento. Anche l'abbinamento a qualche grasso, tipo olio d'oliva, burro, o quant'altro, facilita l'assimilazione dei suoi principi attivi.
Curiosità sulla curcuma? Ce ne sarebbero assai, ma una in particolare è da segnalare: in tutta l'India è considerata beneaugurante e simbolo di prosperità e ancora oggi in certe zone, le giovani spose il giorno del matrimonio si tingono i capelli con la vivace polvere gialla.

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