Spazio X

Spazio x
Numero 3/2017 Paolo Crimaldi

Astrologia, psicologia e reincarnazione: una prospettiva esistenziale a-temporale e a-spaziale

L'astrologia è una disciplina che ci aiuta ad entrare nel mondo della persona a cui ci apprestiamo a leggere il proprio tema natale.

Quando all'inizio dei miei studi astrologici conobbi personaggi del calibro di Rosanna Zerilli, Federico Capone, Andrè L'Eclair e Francesco Waldner, capii immediatamente che l'astrologia sarebbe stata la mia strada maestra, nonostante ne abbia poi imboccate altre nel corso degli anni, che però non mi hanno mai dato certezze e chiarezza come l'arte di Urania.
Questi quattro capisaldi dell'astrologia italiana, persone ancor prima che astrologi, con tutti i possibili limiti e difetti che ognuno di noi possiede, ma allo stesso con quella genialità ed intuizione frutto di studi non settoriali, mi permisero un approccio serio e rigoroso, ma allo stesso tempo intuitivo e magico a questa meravigliosa disciplina, che credo abbia ancora molto da insegnarci, ma che spesso proprio noi astrologi, inconsciamente o meno, sminuiamo e mettiamo in una posizione facile ad attacchi salottieri, o peggio a pretese positiviste atte a dimostrare l'infondatezza scientifica della stessa.
Ma queste persone ammantate di uno scientismo cartesiano, spesso dimenticano l'aspetto epistemologico della nostra disciplina, che volutamente non chiamo scienza proprio perché non può essere legata a rigidi parametri da laboratorio o comunque legati ad un concetto, ormai sempre più obsoleto e superato anche per gli scienziati più all'avanguardia, del risultato unico ed incontrovertibile dato dall'esecuzione dell'esperimento.
La mia non vuole essere una chiave polemica, né tantomeno una difesa dell'astrologia, anche perché ormai so che è inutile perdere tempo con chi ha deciso a-priori che non possiede alcuna validità ed è solo, nel migliore dei casi, una sana superstizione quotidiana.
Mi piace sempre citare il pensiero del Nobel per la chimica, Kary Mullis, il quale nella sua autobiografia Ballando nudi nel campo della mente, afferma quanto segue:

"Molti di loro (ndr.: gli psicologi) sono erroneamente convinti che si tratti di un argomento estraneo alla scienza e quindi che non sia adatto a una ricerca seria. Sbagliano di grosso. Il fatto che chi pratica oggi l'astrologia utilizzi o no metodi scientifici non ha niente a che vedere con la validità delle conoscenze che utilizzano. Il fatto che le abbiano ignorate senza sottoporle a una valutazione sperimentale, etichettandole come inutili chiacchiere per le masse, dice molto sul fatto che quelli che si occupano di salute mentale ragionano col culo, e che di solito hanno bisogno di più aiuto di quello che possono offrire". (op. cit., pag. 157)

Prova ne è il recente saggio di Jerome Kagan, il cui titolo La trama della vita, delude in parte ciò che ci si potrebbe attendere di leggere in relazione alle innovative scoperte delle neuroscienze e proprio in relazione all'astrologia scrive:

"I bambini concepiti durante i mesi primaverili nell'emisfero boreale sono più esposti al rischio di diventare schizofrenici. Quelli concepiti durante i mesi autunnali sono leggermente più a rischio di sviluppare un'estrema timidezza durante l'infanzia e depressione o tendenze suicide in età adulta, nonché disturbi nel sistema immunitario, compresa la sclerosi multipla…
Gli astrologi, che attribuiscono agli individui specifici tratti di personalità a seconda della posizione delle stelle e dei pianeti nel mese della nascita, hanno avuto una buona idea ma hanno fornito una spiegazione profondamente sbagliata"
. (op. cit.: pagg. 24-25)

Perché mai profondamente sbagliata? Perché accettiamo che oggettivamente la Luna influenza il ciclo mestruale della donna, agisce sulle maree, così come il Sole ha una forte ingerenza sul nostro umore a seconda dei vari periodi dell'anno e su i differenti segni zodiacali, o in termini scientifici di persone nate in un dato periodo dell'anno, e poi crediamo impossibile che Mercurio, Giove o Plutone non possono agire altrettanto concretamente, attraverso un discorso strettamente fisico, magnetico-gravitazionale, sul nostro carattere o su alcune azioni nel corso della nostra esistenza? Spesso siamo proprio noi astrologi, impauriti dalla scienza ufficiale, a rinnegare il principio dell'influsso astrale sulla nostra vita abdicando a teorie suggestive come quella di Carl Gustav Jung sulla sincronicità per spiegare il funzionamento dell'astrologia, disconoscendo deliberatamente il fondamento epistemologico su cui si base questa disciplina.
Chiaramente la teoria della sincronicità di Jung è interessantissima per tutti noi che ci occupiamo di astrologia, psicologia, antropologia e quant'altro riguarda la sfera della psiche umana, perché ci aiuta a comprendere e spiegare il perché di alcuni fenomeni apparentemente privi di connessione con quella che è la nostra vita e che anzi servono a mettere l'accento proprio su alcuni aspetti talvolta tralasciati e messi ingiustamente da parte.
L'astrologia è una disciplina che ci aiuta ad entrare nel mondo della persona a cui ci apprestiamo a leggere il proprio tema natale. Semmai ci fossero errori nella lettura, ciò non dipende dall'astrologia, bensì dal suo interprete, l'astrologo, che non sempre è all'altezza del suo compito per cause di varia natura e che possono in taluni casi arrecare danno a ciò di cui si dice conoscitore. Sia ben chiaro che non esiste astrologo infallibile e non possiamo di certo fare una lista di quelli bravi e di quelli cattivi, errare è nella natura umana, mai perfetta per fortuna, nonostante in periodi storici, non molto distanti dai nostri, si è tentato di renderla pericolosamente perfetta, anche grazie all'aiuto di astrologi collusi con alcune forme di potere: un esempio che valga per tutti è lo stretto rapporto che c'è stato tra astrologia e nazismo.
Si può senz'altro dire che l'astrologia è stata una delle primissime forme di pensiero orientate allo studio dell'uomo e a definire dei profili di personalità molto articolati, una vera e propria psicologia ante litteram, di cui ancora oggi ne apprezziamo la complessità e la profondità e che forse nessuna scuola di pensiero psicologico è riuscita ad eguagliare. Non si tratta naturalmente di voler affermare la superiorità dell'astrologia sulla psicologia, anche perché hanno ambiti e finalità diversi, come ad esempio la netta differenziazione nel fatto che l'astrologia non ha alcuna pretesa terapeutica, a differenza della psicologia che mira invece spesso ad un cambiamento della personalità, specie di quelle patologiche; così come la psicologia non può accettare l'idea di un percorso abbastanza definito a grandi linee circa i principali eventi della vita, come invece accade con l'astrologia (unica eccezione in campo psicologico è l'approccio archetipico di James Hillman e l'analisi del destino di Szondi).
Sono discipline che entrambe si sfiorano, avvicinano, in alcuni casi sovrappongono, ma non possono mai unirsi veramente, perché conditio sine qua non all'astrologia è l'idea di destino, ovvero di un insieme di eventi che sono ascritti sin dalla nascita e con i quali, in un modo o nell'altro siamo costretti a confrontarci.
La dottrina del libero arbitrio, di cui spesso ci facciamo promulgatori in astrologia, è un'altra trappola nella quale ci siamo imbrigliati e che rischia di mettere in dubbio, o addirittura di rinnegare, il sapere astrologico. Infatti affermare che gli astri inclinano ma non determinano, è una sorta di paradosso. La domanda che spesso faccio ai miei colleghi fautori di questo approccio è la seguente: "Se sei davvero convinto che non è determinante il passaggio di un particolare pianeta, perché allora entri in ansia nel sapere che Saturno andrà a quadrare il tuo Sole di nascita? Perché non pensi che puoi evitare gli effetti di questo transito?". A dire il vero qualcuno ci prova, soprattutto in prossimità della data del compleanno, andando a trascorrere il giorno del proprio genetliaco in una località differente da quella di nascita, o di residenza, al fine di cambiare la drammaticità di alcuni eventi, spostandone il fronte. Ma i più restano dove vivono e nonostante l'idea di essere artefici del proprio destino, si spaventano comunque al passaggio di un pianeta lontano migliori di chilometri dalla Terra. Perché? Qual è il motivo che spinge a professare un idea di libertà, ma poi aver paura del contrario? Si è forse poco convinti che siamo davvero così liberi e capaci d'intervenire sul nostro destino?
Come fa notare argutamente Rosanna Zerilli nel suo coltissimo pamphlet su Marsilio Ficino, l'intuizione fortemente mercuriale che ebbe quest'uomo fu quella di sostenere:

… che "gli astri non determinano, ma significano", arricchendo ed echeggiando il famoso "Astra inclinant, non determinant" di aquiniana memoria, salvando e conciliando così l'influsso astrale e il libero arbitrio. (pag. 42 – Marsilio Ficino alla lente dell'astrologia – Edizioni F. Capone) Tutto ciò è comprensibile solo però se lo si colloca nel periodo storico nel quale Ficino visse. La Santa Inquisizione imperversava potente, pronta a stroncare ogni forma di eresia e libertà di pensiero, tanto che presso la scuola di pensiero aristotelica padovana, opposta a quella di Ficino, Pietro Pomponazzi teorizzò la dottrina della doppia verità, in cui suddivideva la verità di Dio, e quella dell'uomo, di gran lunga inferiore alla prima, e talvolta antitetica, che però riconosceva come verità ultima quella contenuta nelle Sacre Scritture e quindi in Dio.
In pochi oggi sarebbero così sciocchi da non capire che queste dottrine avevano l'unico scopo di non incappare nelle rigide maglie del dogmatismo religioso dell'epoca, cercando di portare avanti la ricerca sia in ambito scientifico che umanistico, senza finire sul rogo e pagare un prezzo alto, in nome sia pure della Verità e della conoscenza.
Personalmente non ho mai creduto a questa, permettetemi, favola del libero arbitrio in astrologia, o non nel modo in cui ci viene spesso proposta. Credo che abbiamo un forte margine di libertà, non tanto sull'evento in sé che ci viene portato da quel determinato transito o particolare direzione o rivoluzione solare, bensì sul come noi lo gestiamo, di cosa ne facciamo di questa esperienza, del modo in cui la viviamo. Possiamo decidere di subirla passivamente, oppure di affrontarla, di andarci incontro e attivamente capire il motivo per cui ci è stata destinata e trasformarla così in un punto di forza, in un'esperienza arricchente la nostra psiche. Qui si può effettivamente dire che esiste il nostro libero arbitrio, per quanto in parte è anche determinato dal nostro tema natale, da quella che è la nostra personalità così come viene definita dal gioco delle dinamiche planetarie, tanto da ritornare nuovamente ad una massima di Eraclito di Efeso, fatto propria anche da James Hillman, secondo cui il carattere è destino.
E allora tutto ci riporta al tema natale, al nostro cielo di nascita, al punto infinitesimalmente piccolo in relazione all'universo, eppure così importante e determinante per la nostra vita, per il nostro destino. Il tema natale è l'inizio del nostro destino, è il lento svolgersi di un percorso esperienziale che probabilmente ha avuto inizio molto prima della nostra attuale nascita e non terminerà con la morte, se non nell'esperienza puramente mondana dell'esistenza. L'immagine che ho della carta del cielo, è quella dello srotolarsi di un magnifico tappeto persiano, che ad ogni giro mostra la trame simboliche profondamente complicate nelle sue sfumature di motivi, di colore, e d'insieme, dando sempre più significato e completezza al suo mostrarsi, tanto che il senso di compiutezza e globalità lo si potrà avere solo quando si sarà completamente mostrato nella sua interezza, proprio come accade in termini psicologici in relazione al proprio Sé, ovvero la parte più profonda e globale della nostra psiche, che riusciamo ad individuare nella propria totalità solo nell'attimo che precede la morte. A questo punto appare chiaro che l'astrologia può insegnarci moltissimo, ma soprattutto può fungere da guida nel nostro percorso evolutivo. Credo che il primo grande insegnamento che questa disciplina può darci è quello inerente la ciclicità dell'esperienza umana, del fatto che in ogni vita ci sono esperienze che giungono e ripartono, che non esiste una fissità di alcun genere e che se ci si lascia guidare dalle onde del destino, è molto più facile poter vivere con maggiore leggerezza e soavità la propria esistenza. Ciò non vuol affatto dire che bisogna adagiarsi ad un atteggiamento passivo, rinunciatario o fatalista, ma è utile imparare a capire cosa il destino ha in serbo per noi, quali sono le dinamiche planetarie che attivandosi grazie al continuo ed incessante movimento degli astri ci portano a fare esperienze che concorrono alla nostra formazione fisica, psicologica e spirituale. Probabilmente nella continua dinamica dei cicli planetari, non è avulsa l'idea di reincarnazione, cosa da sempre presente non solo nella cultura orientale, ma anche in quella occidentale, come appare evidente nelle opere dei filosofi greci, almeno fino a Platone, e riprese poi, sia pure sotto la dottrina della migrazione dell'anima, dal neoplatonismo e da una parte della filosofia rinascimentale.
Pensare di avere più vite, e quindi più esperienze a nostra disposizione, per arricchire la nostra Anima, è qualcosa di abbastanza logico e naturale, proprio come abbiamo bisogno di ripetere più volte la lettura di un manuale di fisica per farlo davvero nostro, per poterlo metabolizzare ed essere certi delle conoscenze in esso contenute.
Davvero non capisco ciò che vale per cose abbastanza futili e banali, non può poi valere anche per altre, più profonde e complesse. Credo che sotto molti punti di vista questo sia il grande errore del pensiero occidentale post-cartesiano, quando sancendo la divisione tra mente e materia, si è relegato nel mondo altro della metafisica, l'Anima, uccidendo quell'unità olistica coltivata da sempre dal pensiero della Philosophia Perennis.
Per cui i temi dell'a-spazialità e dell'a-temporalità, insiti da sempre nel pensiero astrologico si sono dovuti nascondere, dissolvere, trasformarsi, si spera momentaneamente, in un sapere scientifico, razionale e tutto sommato asettico che probabilmente ha portato l'astrologia ad un'accettazione formale da parte anche di alcuni scienziati perché sminuita, depurata del suo elemento più peculiare che è la segnatura della trama destinica di un individuo, e quindi snaturata del suo stesso fine che ritengo essere quello di porre l'uomo nella propria dimensione esistenziale, accettando appieno quello che è il suo percorso evolutivo, che in un'ottica reincarnazionalista, si può dire aver scelto all'atto della presente incarnazione.
Si tratta probabilmente di una teoria decisamente eretica e anche fastidiosa, ma allo stesso tempo rassicurante, capace di non farci talvolta spendere l'intera esistenza, se accettata, dietro a illusioni e chimere che impediscono di individuare e sviluppare al meglio tutte quelle potenzialità presenti in modo chiaro e netto nella propria carta natale.
Ma come possiamo individuare nel nostro oroscopo le direttrici del nostro destino? Quali sono gli elementi che maggiormente indicano il percorso segnato a grandi linee nella vita di una persona? Nel corso della mia ormai trentennale esperienza astrologica, mi sono reso conto che il pianeta dominante nel tema natale, è quello che maggiormente determina il nostro cammino, soprattutto se congiunto all'Ascendente o al Medio Cielo. Il tutto può apparire di una superficialità e banalità assoluta, quasi scontato, eppure, soprattutto nell'astrologia contemporanea, l'influenza della dominante planetaria, e di quella d'elemento, sono sempre più cadute in disuso, paradossalmente proprio ora in cui abbiamo per le generazioni nate a partire dagli anni '70, la quasi certezza dell'ora di nascita e quindi del pianeta che dominava nel nostro cielo al momento della nascita.
Il simbolismo insito nel pianeta dominante costella la nostra esistenza, la determina sotto molti versi e quasi sempre ne indica chiaramente le direttive che se seguite, possono portare alla realizzazione di se stessi. Certo nel pensare a ciò in modo razionale e scientifico si prova una certa avversione, un fastidio che porta inevitabilmente alla ribellione, ma nel pieno splendore della civiltà romana, il grande Seneca, affermava che "il destino guida chi lo asseconda, ma trascina chi vi si oppone". E su questa frase che ormai da anni si basa la mia visione dell'astrologia, che ripeto non vuol essere né determinista, né tantomeno fatalista, ma cerca solo di comprendere quale possa essere il percorso destinico di un individuo e aiutare a svilupparlo al meglio, evitandogli di perdere tempo altrove, dove spesso non ci sono neppure porte d'ingresso nonostante ci si possono ostinare un'intera vita nel cercarle. L'astrologia è una disciplina che ha molto da insegnarci ancora oggi, ma purtroppo siamo sempre più sordi ai linguaggi altri e come aveva profetizzato Nietzsche, non abbiamo fatto altro che sostituire la fede in Dio con quella nella scienza, senza perdere quell'atteggiamento dogmatico che porta alla non conoscenza e a coltivare dannose illusioni.




Bibliografia:

J. Shinoda Bolen - Iniziazione al Tao della psicologia - Ed. Mediterranee, Roma, 2010
P. Crimaldi - Iniziazione alla terapia karmica - Ed. Mediterranee, Roma, 2004
J. Kagan - La trama della vita - Bollati-Boringhieri, Torino, 2011
L. Marinangeli - Risonanze celesti - Marsilio Editori, Venezia, 2007
K. Mullis - Ballando nudi nel campo della mente - Baldini, Castoldi, Dalai Editori, Milano, 2007
Emanuele Riverso - Esperienza e riflessione - volume 2 - Ed. Borla, Roma, 1984
H. Sasportas - Direction and Destiny in the birth chart - CPA, London, 2002
P. van Eersel (a cura di) - Inchiesta sulla reincarnazione - Ed. Amrita, Torino, 2010
C. Widmann - Sul destino - Edizioni Magi, Roma, 2008
R. Zerilli - Marsilio Ficino alla lente dell'astrologia - Edizioni F. Capone, Torino, 2010

Commenti



Condividi articolo




Sponsor

Sponsor

Sponsor



Articoli simili

Ergane Spazio X
Spazio X

La psicologia astrologica di Bruno e Louise Huber

Da qualche tempo avevo, in qualche modo, tralasciato lo studio dell’astrologia per dedicarmi ad altri apprendimenti concernenti la psicosomatica e la simbologia; ciò in ragione di una serie di situazioni e vicende occorsemi nella vita. [...]

Leggi l'articolo completo ...
Ergane Spazio X
Spazio X

"L'Anima femminile e il Simbolismo lunare: tra psiche, mito e astrologia"

La Luna, principio femminile interiore, esprime l’intuizione creatrice, l’emozionalità che, se ben usata, ci informa di noi stessi. È connessa al rapporto materno attraverso la struttura dell’archetipo interiore della Grande Madre. [...]

Leggi l'articolo completo ...
Ergane Spazio X
Spazio X

Il ragazzo che parlava ai leoni

In paese si raccontava che spesso chi passava da lì sentiva dei ruggiti provenire dal giardino di mastro Andrea. Così lo chiamavano per via del suo lavoro di falegname ma, al di là di questo, lui era uno studioso della vita nella foresta e spesso [...]

Leggi l'articolo completo ...

Numero corrente

Ergane Numero Corrente

Ricerca parola

Iscriviti

Newsletter Ergane

Sponsor

Ergane pubblicità