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Numero 1/2017 Cosimo Bagnulo

Vi spiego perché il vaccino è inutile

L'analisi del dottor Cosimo Bagnulo: “Non esiste alcuna immunizzazione attiva dopo l’inoculazione di un vaccino”

Le discussioni sui vaccini vedono contrapposti i sostenitori e i detrattori che si appoggiano sui danni che questa pratica può creare nei bambini e negli adulti che vi si sottopongono. Le conseguenze delle vaccinazioni nei bambini e negli adulti sono completamente diverse, pur presentando tratti in comune.
Il principio su cui i sostenitori si appoggiano è l’immunizzazione (protezione) che i vaccini dovrebbero determinare, in chi li riceve, verso importanti malattie che in passato hanno mietuto molte vittime soprattutto fra i bambini; mentre gli argomenti dei detrattori sono principalmente di tipo esperienziale, cioè di famiglie che si sono ritrovate, dopo le vaccinazioni obbligatorie, con figli disabili o autistici o addirittura defunti, che il Sistema Sanitario, nella maggior parte dei casi, si rifiuta di riconoscere come vittime dei vaccini, adducendo spiegazioni indimostrabili, fra cui la predisposizione generica o patologie silenti non rilevate prima delle vaccinazioni, eccetera eccetera.
In ambedue i casi si dà valore a questa pratica e viene richiesta solo maggior attenzione nell’individuare le condizioni di rischio degli individui a cui somministrarlo, attraverso dei controlli clinici, ematologici e/o strumentali.
In pratica non si capisce bene ancora quali possano essere questi controlli in bambini di circa tre mesi di vita, cosa si debba cercare e i costi di questa operazione! Tenuto conto che spesso viene citata la predisposizione o l’alterazione genetica fra le cause di danni da vaccino, è dubbio che questo controllo possa diventare di routine nei bambini, dati gli alti costi della metodica.
Si è creata, quindi, una situazione di stallo fra chi consiglia e chi ha paura dei danni da vaccini.
La conoscenza dello sviluppo e del funzionamento del Sistema Immunitario, è in grado di risolvere questo problema alla radice, non solo, ma offre spunti di riflessione su ciò che effettivamente accade, soprattutto nel corpo dei bambini, in seguito alla somministrazione di vaccini.
Il punto cruciale è l’applicazione del programma fisiologico di apoptosi protettiva che, garantisce la conservazione e l’integrità di tutti gli antigeni propri dell’organismo, mediante il suicidio programmato di tutti i linfociti sensibili agli auto-antigeni. La conseguenza di ciò è la creazione di una memoria “self” al negativo per esclusione, essendo scomparsa dall’ambiente interno ogni cellula linfocitaria in grado di riconoscere e distruggere gli auto-antigeni.
Questo programma di sviluppo fisiologico del Sistema Immunitario comporta che qualsiasi sostanza venga immessa artificialmente nell’ambiente interno, nel periodo che va dalla nascita all’adolescenza (fino all’involuzione del Timo), attiva il suicidio programmato (apoptosi) dei linfociti coinvolti nel riconoscimento dei corrispondenti antigeni presenti nella sostanza introdotta che quindi finisce col rientrare nel programma di protezione dei propri costituenti.
L’omissione (sia per ignoranza sia per dolo) di questa prima fase di sviluppo del Sistema Immunitario e del suo programma fisiologico di auto-protezione mediante apoptosi linfocitaria, è alla base delle errate scelte di Politica Sanitaria Internazionale a sostegno delle pratiche di immunizzazione dalle malattie dell’infanzia e dell’età adulta.
La pratica più diffusa di inoculazione artificiale di sostanze estranee nelle prime fasi di vita di umani e animali è il programma di vaccinazioni obbligatorie dell’infanzia che dovrebbe, nelle intenzioni di chi l’ha promossa, generare un’immunizzazione attiva verso quegli agenti microbici che sono stati causa di malattie, prevalentemente di natura neurologica, e che, nei tempi passati, hanno generato epidemie diffuse e devastanti.
Per quanto riferito sopra si comprende molto bene come, nonostante la buona fede iniziale di chi ha promosso le vaccinazioni, in effetti non esiste alcuna immunizzazione attiva dopo l’inoculazione di un vaccino, poiché tutti i linfociti coinvolti nel processo di riconoscimento delle sostanze e microbi inoculate si autoeliminano per apoptosi fisiologica.
E’ comune riscontrare nei bambini appena vaccinati il dato ematologico di una riduzione dei linfociti circolanti. Esso viene attribuito ad una ipotetica e mai spiegata depressione immunitaria post-vaccinica che, come si è ormai ben compreso, è la semplice conseguenza dell’apoptosi fisiologica dei linfociti, esaltata dalle vaccinazioni multiple.
A conferma dell’assenza di immunizzazione nei vaccinati, crescono i riscontri in adulti sani di microbi vivi e virulenti iniettati coi vaccini in età infantile, tanto da indurre i Centri Immunologici Internazionali a voler istituire e rendere obbligatorio quello che è stato denominato: “Il calendario per la vita”, che prevede la reinoculazione negli adulti, attraverso i vaccini, degli stessi agenti microbici somministrati nell’età infantile.
Questo è un programma che va bloccato sul nascere perché le conseguenze sulla vita di tutti gli umani (e altri animali) sarebbero devastanti!
Per comprendere meglio questo punto è bene illustrare come venga prodotto un vaccino e le sue conseguenze dopo l’inoculazione nel corpo del ricevente.


Preparazione di un vaccino

Organismi attenuati o uccisi, come il vaccino per la poliomielite, il morbillo, la rabbia, il tifo e la febbre gialla.
L’attenuazione di un microbo (batterio o virus) si ottiene coltivandolo in cellule o tessuti prelevati da animali diversi dal donatore di partenza, anche se recentemente vengono utilizzati parti prelevate da feti abortivi umani!
Questo procedimento è molto pericoloso per due motivi. Il primo riguarda il rischio reale da parte del microbo del vaccino di perdere la sua attenuazione e riprendere in pieno la sua virulenza che fondamentalmente consiste nella capacità di replicarsi invadendo l’organismo ospite.
Si assiste così ad un paradosso (qui parlo solo dell’aspetto che riguarda i bambini umani, ma si può estendere anche agli altri animali): il microbo del vaccino iniettato viene isolato dai tessuti di un umano malato, viene fatto passare attraverso cellule e strutture di altri animali e reimmesso in un ambiente umano che rappresenta il suo terreno di crescita ideale! Appena somministrato scatta il programma di apoptosi protettiva che, come più volte ripetuto, porta al suicidio programmato dei linfociti in grado di riconoscerne gli antigeni, per cui l’agente microbico circola liberamente e incontrastato nel corpo del ricevente e va a localizzarsi in quelle strutture che sono più idonee al proprio sviluppo (tropismo), e che di solito sono rappresentate dal Sistema Nervoso Centrale e Periferico, dove formano delle vere e proprie colonie.
La progressiva crescita di queste colonie li porta anche ad utilizzare il torrente sanguigno per portarsi verso l’esterno dove attraverso meccanismi tipo goccioline di Flügge (bollicine di vapore acqueo in sospensione nell'aria, assieme ad altri gas che la compongono, emesse durante la respirazione e l’elocuzione), oppure attraverso le fisiologiche eliminazioni, possono trasferirsi ad altri individui ricettivi innescando epidemie.
C’è da chiedersi quante delle epidemie attribuite al calo di soggetti vaccinati siano invece indotte dagli stessi soggetti vaccinati, secondo il meccanismo appena descritto.
Pensare di reintrodurre, in età adulta, tramite i vaccini, gli stessi microbi iniettati nell’infanzia è indicativo di quanto poco sia conosciuta da parte degli Immunologi la prima parte dello sviluppo del Sistema Immunitario e del suo programma di apoptosi protettiva. Questa operazione comporterebbe, data l’avvenuta involuzione adolescenziale del timo, e quindi con la conclusione del programma di apoptosi protettiva, l’immunizzazione attiva verso tutti i costituenti del vaccino con l’associata acquisizione della memoria “not-self” a vita. Questo, però, rappresenterebbe in breve tempo un grosso problema per il ricevente adulto, poiché esistono già degli equivalenti interni rappresentati da tutti gli antigeni microbici e sostanze vaccinali associate iniettati nell’infanzia e che erano state considerate come proprie dal programma di apoptosi protettiva, col risultato di scatenare una risposta autoimmunitaria che coinvolgerebbe non solo le colonie di microbi che fino a quel momento erano cresciute indisturbate, ma anche i tessuti su cui erano cresciuti e che messi allo scoperto sarebbero stati considerati come estranei e attaccati dai linfociti. Tenuto conto che la maggior parte dei vaccini è stato creato per prevenire malattie neurologiche sarà in queste strutture che si verificheranno i danni più devastanti con aumento dei casi di Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale amiotrofica, Malattia di Alzheimer, ma anche di altre malattie che mettono in gioco il meccanismo del Cannibalismo diretto e filogenetico.
Questo è il secondo motivo. Infatti, anche se in piccolissima parte, i tessuti animali attraverso cui sono fatti passare i microbi, li seguono durante l’inoculazione condividendone le sorti: considerati come propri nell’infanzia ed estranei nell’età adulta. Siccome gli animali di provenienza rientrano fra quelli commestibili, l’alimentazione di queste persone con prodotti di provenienza animale diventa incisiva nell’amplificare i movimenti autoimmunitari. Con l’introduzione nella preparazione dei vaccini di tessuti provenienti da feti umani abortivi, non ci sarà da meravigliarsi se aumenteranno anche i casi di Malattia di Creutzfeld-Jacob, da cannibalismo diretto.
organismi inattivati con formaldeide, come il vaccino per il colera;
antigeni purificati (o vaccini a subunità), come il vaccino contro il tetano o la difterite;
antigeni ricombinanti e peptidi sintetici, come il vaccino contro l'epatite;
virus vivi o vaccini a DNA;
miscele e coniugati.

Molti dei vaccini in uso oggi sono formati da virus attenuati o da virus inattivati e nonostante i rischi che questa pratica comporta, a livello internazionale si continua la ricerca che come si può dedurre dalla semplice lettura dei metodi di produzione, si muove a tentativi maldestri, promuovendo nuovi tipi di vaccini che dovrebbero risolvere tutti i problemi sanitari del pianeta. (Un business stratosferico!)
E’ mia opinione che una pratica supportata da una teoria errata possa solo generare una catena infinita di danni. Questo è ciò che sta avvenendo con i vaccini, che al dì là dei lauti guadagni che generano a chi li produce, stanno minando alla base la salute degli esseri umani e degli altri animali del pianeta.
Il mio invito è quello di fare propri i concetti di immunologia contenuti in questo scritto e conseguentemente di mantenere un atteggiamento di astensione consapevole verso questa pratica fino al suo totale decadimento e scomparsa dal Pianeta Terra.

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