Spazio X

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Numero 1/2017 Loredana Ragosta

"Il dio della guerra"

Alla scoperta di Marte, “il guerriero che combatte per i principi del Sole”

Il glifo di Marte è un cerchio sormontato da una freccia che da destra, parte in alto, quasi a mostrare l’azione di una forza che sfugge ai vincoli del movimento circolare. La freccia potrebbe indicare la possibilità di dirottare una parte dell’energia ruotante, verso obiettivi e luoghi più lontani. L’energia di Marte è di tipo centrifugo, ossia tende ad andare dal centro alla periferia e nell’uomo, dall’interno verso l’esterno. Tale energia rappresenta l’origine del desiderio, della “libido” che spinge l’uomo ad esprimersi e manifestarsi.
Nella mitologia Marte è conosciuto come dio della guerra e come amante di Venere; questo indica che nella sua simbologia sono implicite l’aggressività e la passione, intese non solo nella loro accezione materiale, ma anche come forza di combattere per eliminare gli ostacoli sul cammino della propria realizzazione.
Marte può essere definito: “il guerriero che combatte per i principi del Sole” e questo perché Marte è il pianeta psicologicamente più vicino al Sole; infatti, dei tre pianeti personali è quello che si mantiene in più stretto contatto di collaborazione perché ha il compito di rendere operativa l’energia del Sole attraverso azioni finalizzate alla conquista e alla difesa personale. Il Sole ha un gran bisogno di intendersi con questo principio perché è l’unico che può mettere a frutto i progetti con azioni dirette ed efficaci; è proprio Marte che conquisterà ciò che il Sole ha in testa ed è in questo modo il nostro Io cresce, si muove nell’ambiente ed acquisisce il concetto di forza e di capacità di penetrare nel mondo.
Dopo la fase di discriminazione – legata al pianeta Mercurio – e quella di desiderio e di scelta – legata all’archetipo di Venere – Marte diventa l’elemento che può procedere alla conquista di ciò che prima era solo un pensiero; è Marte che mette il Sole in condizione di trasformare le intenzioni in azioni ed è sempre Marte che fa da anello di congiunzione tra gli intenti del Sé (rappresentati da Plutone) e le intenzioni dell’Io conscio.
Per questo i tre pianeti dell’energia maschile in un tema natale rappresentano la grande forza che si attiva dal nostro potenziale creativo interno (Plutone), trova una meta e uno scopo attraverso l’Io (Sole) e diventa azione cosciente e causativa attraverso Marte, che rende concreti ed evidenti le intenzioni dei primi due pianeti.

Ergane, immagine spaziox

Marte è il pianeta che darà il senso di forza personale. Il campo della nostra vita dove troviamo Marte è quello in cui sperimentiamo la potenza e la forza e per questo è un punto estremamente importante del nostro tema natale: è lì che combatteremo le nostre battaglie più grandi per comprendere e portare a termine il progetto solare; è l’area dove ci saranno conflitti, sfide, battaglie tese all’affermazione e all’autonomia; lì avverranno tutti quei processi che sono legati alle varie fasi di separazione che dobbiamo affrontare per portare a termine in maniera concreta ed efficace quello che il Sé ha in serbo per noi e che l’Io deve cogliere affinché il tutto diventi parte del nostro progetto conscio.
Marte si trova domiciliato nelle tre case dove siamo chiamati ad operare un taglio dal collettivo per andare verso un’individualità ed un’autonomia: in prima casa si fa carico del taglio del cordone ombelicale che permette la vita fisica in modo indipendente; in ottava casa il taglio è psicologico e permette l’uscita dalla simbiosi materna grazie alla prima strutturazione di un Io che rappresenta la nostra nascita psicologica; in decima casa saremo chiamati a tagliare con il nutrimento e il senso di protezione ed avvolgimento della famiglia, ma anche con i valori ricevuti se questi ci rendono incapaci di assumerci la responsabilità della nostra vita.
Per questo, soprattutto le combinazioni Sole-Marte e Marte-Plutone sono sempre estremamente delicate, perché se noi abbiamo un Sole poco sviluppato, simboleggiante un Io che fatica ad orientarsi nel mondo interno ed esterno oppure abbiamo un Io che non è a contatto con l’essenza interna del Sé anche Marte avrà le sue difficoltà, perché non riceverà né l’ispirazione né la luce del Luminare, né la capacità di cogliere le vere intenzioni che giungono dal profondo. Questo significa che non ci saranno azioni vere ed intenzionali guidate da un Io che ha un ideale che deve illuminare tutti gli altri componenti.
Marte è sostanzialmente il dipendente del Sole, che deve difendere i principi personali, ma al tempo stesso anche quello che il Sole desidera, è il campione che si batte perché il suo Re riesca ad affermare e conquistare ciò in cui crede e i principi da cui è ispirato; però se è leso è come se ci fosse un’impossibilità di comunicazione con questo Re, per cui Marte non sa esattamente quali siano i suoi valori e principi e non riuscirà ad individuare quale strada deve intraprendere. Se Marte è molto stressato nel tema natale, con molte probabilità non ha direzione, combatte alla cieca perché non è ispirato dal suo Sole-Io e non sa dove dirigere l’energia, né individuerà facilmente gli scopi per cui combatte. Il risultato sarà sempre quello di una grande frustrazione dovuta ad obiettivi che non si riescono a centrare perché non sono chiari, non sono illuminati dal Sole, e l’individuo avrà sempre la sensazione di disperdere tante energie senza che vi siano risultati accettabili.
Se il Sole non riesce a dare le sue direttive a Marte, possiamo avere anche buone capacità di lotta e di conquista nonché di difesa, ma non sapremo orientarci e dirigere in modo chiaro la nostra forza. Se abbiamo Marte bloccato da aspetti dinamici, significa che per qualche motivo la nostra energia e la nostra forza non riescono ad uscire in maniera chiara e diretta, per cui a volte non riusciremo a contattarla per niente, e rimarrà bloccata all’interno facendoci vivere un senso di frustrazione e di impotenza, oppure avremo la sensazione di combattere a vuoto o di impiegare troppa energia laddove non sarebbe necessario; entrambe le condizioni non ci permetteranno di sviluppare un senso di forza personale.
Di tutti i pianeti, Marte è il più complesso in assoluto, anche perché ha un rapporto diretto con il corpo e lavora attraverso il sistema emotivo, o meglio è il miglior conduttore delle emozioni perché rappresenta il sangue, che – da un punto di vista psicosomatico – è appunto l’equivalente delle emozioni tant’è che il verbo “emozionare” significa letteralmente “agire sul sangue” e tutto quello che si muove dal sistema limbico viene direttamente convogliato dal sangue.
Possiamo dire un’altra cosa molto interessante di Marte che riguarda il suo sistema energetico, considerato “attivo” mentre in realtà è molto re-attivo (almeno nella prima parte della vita).
Non è un caso che uno dei miti greci più accreditati voleva Marte figlio di Era ma non di Zeus, quindi figlio di sola madre. Ares nel mito greco nasce per partenogenesi di Era, senza intervento maschile, e questo, da un punto di vista psicologico e simbolico, sembra ricordarci che Marte, pur essendo un principio di affermazione atto a spingere l’identità maschile nel mondo, ha un’energia che possiamo definire “femminile”, nel senso che “viene agito” dall’inconscio e necessita di lungo tempo prima che impari ad “agire” secondo la volontà dell’Io. La sua modalità energetica è reattiva, il che significa che ci vuole molto tempo prima di portare Marte ad essere attivo.
Marte è il pianeta più attivo, più diretto: in realtà Marte non è mai diretto ma è impulsivo, il che significa che segue i dettami dell’impulso (inconscio) al di fuori della volontà e della legge dell’Io e deve, nel tempo, arrivare ad essere attivo (seguire quindi i dettami della coscienza) cosa che si potrà ottenere solo dopo la fase Scorpione (a questo proposito è interessante il viaggio che descrive Alice Bailey nelle 12 fatiche di Ercole come stadi attraverso cui Marte deve passare per evolversi e mettersi al servizio dell’Io). Quando supera la fase Scorpione/casa ottava, Marte può essere agito direttamente e non più re-agito, nel senso che non risponde più in modo compulsivo a Plutone come nella prima parte dello Zodiaco, ma lo stimolo passa attraverso la coscienza e può cominciare ad essere trattenuto e controllato – prima fase per giungere poi a padroneggiare i nostri istinti e le nostre pulsioni – e questo grazie all’intervento di Mercurio (esaltato in Scorpione).
Da quella fase in poi il Sole dovrebbe essere in grado di conoscere e di gestire molto bene ciò che si muove all’interno e Marte, di conseguenza, dovrebbe prepararsi ad affrontare la propria esaltazione in casa decima (Capricorno), fase in cui la combinazione con Saturno ed Urano fa di questa energia una vera e propria forza interiore in grado di lavorare per un progetto ed una meta che sia individuata dall’Io.
Il cammino delle dodici case è simbolicamente un viaggio personale con tutti gli stadi di crescita; lo stadio in cui dobbiamo imparare a gestire bene sia le emozioni che l’istinto è quello di casa ottava, dove tutto quello che arriva dalle zone inconsce, primitive e fuori controllo di Plutone, viene portato alla coscienza da quel fantastico messaggero e traghettatore che è Mercurio; di conseguenza fra la spinta di Plutone e la reazione di Marte comincia ad esserci uno spazio di “riflessione” che consente all’Io di trattenere e discriminare prima di agire. Prima di questa combinazione è molto difficile per Marte “agire” veramente.
Nello Zodiaco suggerisce questo cambiamento poiché mentre nella prima parte, dalla casa prima alla casa sesta, noi abbiamo come primo pianeta Marte e come secondo pianeta Venere, seguiti da Mercurio, nella zona sopra l’orizzonte noi abbiamo esattamente il contrario, prima Venere poi Mercurio e infine Marte, il che vuol dire che potenzialmente, o simbolicamente, abbiamo una predisposizione a questo grande cambiamento, come se la corteccia cerebrale ad un certo punto della nostra storia potesse padroneggiare la parte istintiva e decidere, dopo aver scelto, quale strategia mettere in atto, impedendo all’istinto di “re-agire” in modo automatico.
Un tempo Marte e Saturno erano considerati i due malefici, e anche Marte era considerato “nefasto”. Questa è indubbiamente una visione che non ha niente a che vedere con quella psicologica. A livello psicologico non c’è niente di cattivo, significa che quello che abbiamo dentro c’è, esiste e se c’è ha una ragione di essere e se noi troviamo una eccessiva aggressività, un Marte agito in maniera violenta (quando cioè Marte funziona in maniera autonoma) allora significa che a monte qualcosa non è andato per il verso giusto, perché gli esseri umani sono tutti dotati di una capacità di difendersi, ma non è vero che questa debba automaticamente sconfinare in una capacità di offendere.

Ergane, immagine spaziox

Marte astrologico
Secondo la tradizione, Marte rappresenta il grado di volitività, aggressività ed energia del nativo, sfidato a diventare un maestro di strategia nella casa governata. Indica tutto ciò che ha carattere di lotta, la capacità di conquista, la volontà di agire per fini precisi e secondo strategie ben congegnate. Le emozioni marziane sono la passione, la gelosia, la paura e gli opposti di ognuna di esse.
In un tema maschile, Marte e le sue interazioni simbolizzano il modo in cui l’uomo esprime la sua mascolinità; nel TN di una donna simbolizza l’animus che proietta sul partner. Marte è anche la figura dell’amante. Nella vita di alcune donne Ariete, la figura paterna può essere dominante e repressiva.
Marte ha il suo domicilio in l’Ariete e Scorpione; si trova in esaltazione nel Capricorno, in caduta nel Cancro, in esilio nella Bilancia e nel Toro. Il ciclo domiciliare è Ariete (domicilio), Toro (esilio), Cancro (caduta), Bilancia (esilio), Scorpione (domicilio), Capricorno (esaltazione).
Marte in Ariete manifesta la sua forza vitale e primaria in pieno giorno, alla luce del Sole. Marte in Ariete è un intenso ed impellente impulso ad agire, senza conoscere la causa e il fine del suo impulso. Non è tortuoso, ma diretto e qualche volta, brutale. La sua imprudenza può diventare impudenza o sfrontatezza. Marte arietino, di solito, non serba rancore, anche se, nell’ira del momento, potrebbe aggredire.
Marte in Toro protende alla riconquista del territorio perduto, ma anche alla manutenzione di quello in cui è costretto a risiedere. A volte, sembra che non abbia realizzato di essere in esilio e ancora si ostina a voler dominare e difendere il suo territorio, anche da lontano. Marte in Toro non cerca la rissa e non attacca coscientemente per il gusto della sfida o per desiderio di conquista. Si tratta di un Marte passivo nei riguardi di molte provocazioni che per altri soggetti sarebbero da considerarsi dichiarazioni di guerra. Essendo in esilio, non può rispondere alle provocazioni, ma diventa fortemente reattivo in determinate situazioni.
Marte nel Cancro si trova in caduta. L’energia è di tipo emotivo, si manifesta in modo incostante, ma può rivelarsi potente, seppur discontinua. L’azione marziana qui dipende dagli stati d’animo che si alternano e perciò, può apparire attiva o passiva, esagitata o stabile. La parte più instabile è mentale e rende le azioni dense, più che intense e sistematiche. Marte cancerino sa mostrare la parte piacevole della sua natura, agendo in maniera dolce, ma decisa e onesta. È sincero amante della pace.
Marte in Bilancia. Alla dipendenza si oppone l’allontanamento o il ritiro. Così esiliato, Marte ha il tempo per soppesare tutte le possibili alternative alle questioni che lo interessano. In questa modalità espressiva, Marte può accettare ogni evidenza, tra un ripensamento e l’altro, senza grossi traumi di coscienza. Ora è ben consapevole della sua condizione. Se vuole, può riflettere e ponderare, misurare i pro e i contro, prima di agire.
Marte in Scorpione, dopo la lunga pausa riflessiva, dopo essersi dedicato a progettare piani e strategie, è diventato un guerriero che sa puntare e colpire con fine precisione i suoi bersagli, sa tramare come un ragno e intrappolare le sue prede, con una rapida azione manipolatoria. Nell’interazione con l’esperienza plutonica, Marte entra in contatto profondo con le dinamiche del potere personale ed esterno. Pur di raggiungere il suo scopo, è disposto a perdere qualcosa.
Marte in Capricorno vive la sua esaltazione alla ricerca d’autonomia, maturità e sicurezza. Può gestire e misurare la forza da usare, attraverso la disciplina e l’esperienza, ma anche attraverso l’adattamento creativo. Un Marte saturnino ha superato l’abitudine di attaccare sconsideratamente, riesce ad affermarsi bene e a difendersi con discernimento, ma può perdere la creatività, se sorgono problemi con il confine di contatto.

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