Cultura

Ergane Cultura
Numero 1/2017 Giovanna Ciracì

Quando la storia incontra la letteratura

Alessandro Rodia e i racconti di un passato importante

Ergane, immagine benessere

Amore per la propria terra, desiderio di raccontare la storia dei suoi luoghi d’origine, premura di ricordare fatti importanti non solo per far conoscere, ma anche per tramandare. Questo è tutto ciò che caratterizza la scrittura di Alessandro Rodia, autore di diversi testi storico-letterari e poetici, fotografo per passione, con un estremo interesse per la realtà sociale che lo ha portato, in passato, anche ad un impegno politico svolto con serietà e dedizione. Quella stessa dedizione che si ritrova nei suoi lavori incentrati sulla storia, in particolare su quella del suo paese natale brindisino, Francavilla Fontana. Pagine ricche di preziose testimonianze che fanno ritornare indietro nel tempo anche chi determinati periodi non li ha vissuti personalmente.
Ecco allora, tra i libri più significativi di Rodia, ‘Sulle ali della memoria’, il racconto di Donato Della Porta, partigiano francavillese morto per difendere la propria patria, di cui pochi conoscevano la vicenda e oggi di certo più presente nella memoria collettiva. Incontriamo anche la biografia di Antonio Somma, fervente sindacalista, che fino alla fine dei suoi giorni ha dato tutto se stesso per perseguire gli ideali in cui credeva, e il dramma di Costantino Gargaro, comunista ingiustamente accusato dell’omicidio di Elio Galiano, giovanissimo avanguardista, dalla cui uccisione scaturirono una serie di disgrazie ed episodi tragici che segnarono profondamente la comunità francavillese. Come non emozionarsi poi leggendo le pagine di ‘Batte il cuore. Voci di migranti’ dove coinvolgenti sono le testimonianze di chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti per cercare un futuro migliore altrove, vivendo esperienze dure, ma allo stesso tempo piene di speranze e realizzazioni personali.

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Questi e tanti altri libri di Alessandro Rodia sono un perfetto esempio di come la letteratura possa mescolarsi bene con la storia. Leggendo i suoi scritti si impara molto non solo di ciò che ha caratterizzato precisi momenti storici, come il fascismo o il secondo dopoguerra, nei luoghi brindisini, ma si apprende anche tanto di ciò che accadeva a livello nazionale. Nel suo scrivere, emerge tutta la sua volontà di narrare, ma anche di tenere vivo il ricordo di importanti eventi significativi nelle nuove generazioni, con l’auspicio che queste, attraverso la conoscenza, si ispirino a quei valori morali sani che guidarono gli eroi di un tempo. Rodia ha anche il pregio di saper raccontare senza mai annoiare, nonostante l’importanza degli argomenti da lui trattati, il lettore può godere di uno stile chiaro e diretto, che dona forma a pensieri che arrivano a chiunque. Meticoloso nel suo operare, non tralascia nessun aspetto, neanche quello psicologico ed emotivo, e tutto ciò che scrive è documentato da fonti scritte e orali da lui attentamente raccolte, perché egli, prima di redigere, indaga, sfruttando ogni strumento a sua disposizione.
Alessandro Rodia può essere considerato come un eccellente narratore della storia e della cultura locale e creatore di un bagaglio di conoscenza importante che di certo rimarrà nella memoria di molti.

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